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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Astaldi rischia il fallimento. Sta costruendo la linea blu (M4) del metrò di Milano

Presentata la richiesta di concordato. S&P "affossa" il rating della società. Vietate le vendite allo scoperto di azioni in Borsa fino al 4 ottobre

Il gruppo Astaldi, che tra l'altro sta lavorando sulla linea 4 della metropolitana milanese, è in una situazione difficile dal punto di vista finanziario e ha chiesto il concordato preventivo in continuità al Tribunale di Roma. Se fosse accettato, prevederebbe la sospensione dei pagamenti ai creditori e l'impossibilità di atti ingiuntivi.

Video - Astaldi, Sala: "Chiederemo spiegazioni"

Cantiere M4: ecco la nuova talpa

La conseguenza immediata, per il secondo gruppo di costruzioni edili in Italia, è il rating D dell'agenzia Standard&Poor's, il lvello più basso possibile, una specie di anticamera del fallimento. Il sindaco Sala: "Chiederemo spiegazioni".

Metrò 4: il cronoprogramma della linea blu

Astaldi lavora tra l'altro alla costruzione del metrò 4 di Milano come socio del consorzio MM4. Un'opera che per il gruppo romano significa circa mezzo miliardo di euro. Ma la multinazionale edile sta costruendo anche la galleria di base del Brennero ed è general contractor del metrò C di Roma, tanto per rendere l'idea delle dimensioni dell'azienda che, in passato, ha realizzato (per fare solo alcuni esempi) il terzo ponte sul Bosforo e l'alta velocità Roma-Napoli.

La crisi di Astaldi è stata anticipata, a maggio del 2018, con l'aumento di capitale da 300 milioni di euro e l'ingresso del socio giapponese Ihi Corporation. In quel momento l'indebitamento di Astaldi si attestatva a 1,66 miliardi. Le risorse fresche non sono bastate: a settembre l'indebitamento è salito a 1,89 miliardi e la Spa ha deciso di chiedere il concordato.

Fino al 4 ottobre Borsa Italiana ha prorogato il divieto di vendite allo scoperto sul titolo. Astaldi ha perso il 73% del valore in Borsa dall'inizio dell'anno, il 28% nella seduta del 2 ottobre. 

A Milano, come è ovvio, ci si preoccupa soprattutto per il destino della M4: "Per un'opera già in ritardo di un anno, quali saranno gli ulteriori rallentamenti con cui verrà consegnata la nuova metropolitana?", si chiede Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino: "A meno che il ministro Toninelli non paghi le fatture per cui Ansaldi vanta oggi un credito dallo Stato".

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