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Aborto farmacologico in day hospital: a breve anche in Lombardia

Associazione Coscioni: "Ora chiediamo piena applicazione della legge sull'aborto"

Anche in Lombardia sarà possibile interrompere una gravidanza con aborto farmacologico in modalità day hospital, come avveniva già in Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Le pazienti, quindi, a partire dal 2019 non verranno più ricoverate per tre giorni dopo aver assunto la pillola Ru486. Ad annunciarlo l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallero in commissione di Sanità. 

Tutto lascia dunque presagire che presto la Lombardia potrà diventare un modello da seguire per tutte le altre regioni – dichiarano l’avvocato Filomena Gallo e la dottoressa Mirella Parachini, rispettivamente segretario e vice segretario dell'Associazione Luca Coscioni - Ma è possibile fare ancora meglio, per questo abbiamo lanciato proprio qualche settimana fa la campagna 'Aborto al Sicuro', una proposta di legge regionale di iniziativa popolare proprio sull'applicazione della Legge sull'interruzione di gravidanza in Lombardia".

Obiettivo del disegno è quello di introdurre soluzioni che facilitino l'applicazione della L. 194/78. Tra le proposte la costituzione di un centro di informazione e coordinamento; un adeguato monitoraggio dell’obiezione di coscienza; la centralità dei consultori familiari nel favorire l’accesso ai servizi; un’adeguata presa in carico dei casi urgenti e continuità terapeutica per le donne; informazione e accesso gratuito alla contraccezione in fase post-abortiva; la formazione del personale sanitario. Nel frattempo, è in corso una raccolta firma per chiedere che l'aborto farmacologico in regime ambulatoriale.

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