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Tariffa unica integrata dei mezzi, i sindaci del Milanese dicono "sì"

Il voto di un ordine del giorno che impegna il consiglio della Città Metropolitana a proseguire con la riforma

Un passo in avanti per la tariffa integrata del trasporto pubblico, una delle frontiere della riforma fortemente desiderata dal sindaco di Milano Beppe Sala che porterebbe anche, in parallelo, all'aumento del biglietto ordinario urbano a 2 euro (esteso a diversi Comuni dell'hinterland). Anche se i due provvedimenti possono essere separati, di fatto il progetto di Palazzo Marino riguarda entrambi e, su entrambi, si è scatenata e si scatenerà la polemica.

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Lunedì 18 febbraio i sindaci della Città Metropolitana hanno approvato a larga maggioranza un ordine del giorno che impegna il consiglio metropolitano ad autorizzare il voto favorevole del rappresentante della stessa Città Metropolitana nell'Agenzia del Trasporto Locale, a cui partecipano anche le Province di Monza, Lodi e Pavia, i rispettivi Comuni, il Comune di Milano e la Regione.

In altre parole: la posizione della Città Metropolitana (il cui sindaco è sempre Beppe Sala) è rafforzata dall'ampio consenso ottenuto presso i sindaci dei Comuni che ne fanno parte. Un passaggio più che altro politico piutosto importante. I sindaci del resto sono interessati soprattutto alla tariffa integrata, che consentirà ai loro cittadini di usufruire di un sistema tariffario più chiaro e più equo. Comprendendo, magari, anche i treni di Trenord.

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"Con questo voto - ha dichiarato la consigliera delegata ai trasporti, Siria Trezzi - i sindaci hanno espresso una posizione chiara sul sistema dei trasporti che deve avere una moderna area metropolitana come quella milanese. Mettere in rete il sistema dei trasporti significa eliminare l'attuale giungla tariffaria a favore di una tariffazione chiara e definita". "Sono molto contenta di questo voto - ha aggiunto la vicesindaca metropolitana, Arianna Censi - Il sistema dei trasporti è un tema autenticamente metropolitano e questo segnale dei sindaci oggi ci dice chiaramente che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta".

Non cambia, comunque, l'orizzonte temporale ormai esteso fino a luglio, prima che la riforma tariffaria venga approvata. E' praticamente impensabile immaginare che la "rivoluzione" si possa effettuare prima, soprattutto se si vuole integrare anche Trenord oltre alle decine di aziende che si occupano di trasporto pubblico locale nella vasta area di riferimento. 

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