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Caccia a uccelli per richiami vivi, il governo contro la Lombardia: «Cancellate la delibera»

C'è il rischio serio di una procedura d'infrazione europea da miliardi di euro

Governo e Lombardia ai ferri corti sulla caccia. Si parla della cattura di uccelli selvatici (nello specifico: tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e merlo) come richiami vivi. Una norma che la Regione Lombardia ha promosso tra mille polemiche, e che il 2 ottobre del 2018 ha visto soccombere in consiglio regionale la maggioranza di centrodestra su alcune pregiudiziali di incostituzionalità.

Ora il governo, su proposta del Ministero dell'Ambiente, ha diffidato la Regione che, quindi, dovrà annullare entro quindici giorni la delibera in questione. «La Lega non deve interpretare le leggi ma rispettarle», il commento soddisfatto di Simone Verni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che ha ringraziato sia il governo sia il deputato Cristian Romaniello che ha seguito attivamente la vicenda. 

La Regione ha tempo fino al 15 ottobre per ritirare la delibera: altrimenti potrà farlo la presidenza del consiglio per evitare una infrazione miliardaria da parte dell'Europa. La delibera è stata emanata dalla giunta lombarda il 31 luglio 2019 e fa riferimento agli impianti per la cattura di uccelli selvatici ai fini di richiami vivi.

Mazzali (Fdi) scatenata: «Atto intimidatorio»

La consigliera di Fratelli d'Italia Barbara Mazzali ha duramente reagito all'iniziativa del governo scagliandosi contro il ministro dell'ambiente Sergio Costa, definendo la diffida un «grave atto intimidatorio» e notando che la delibera della giunta regionale, a suo dire, «aveva passato il vaglio del ministero dell'Agricoltura e del ministero dell'Ambiente». Mazzali ha poi parlato di «attacco frontale» al mondo venatorio e di «strappo definitivo».

Mazzali si è spinta ad attaccare direttamente il ministro, generale dei carabinieri forestali, e anche l'ex Corpo forestale dello Stato: «Costa, che proviene dal Corpo forestale dello Stato da tempo braccio armato del mondo animalista, si è finalmente rivelato quello che è», ha scritto la consigliera di Fratelli d'Italia nella sua replica, paventando «una vera e propria battaglia che svolgeremo in tutte le sedi, istituzionali e non, contro questi atti d’imperio e di arroganza che porteranno questo governo a scontrarsi con la volontà della gente che lavora e che produce e che vuole esercitare la propria passione nel solco della legalità».

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