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Coronavirus

Milano, dopo il covid soldi per sostenere gli affitti e combattere la disoccupazione

L'ordine del giorno in consiglio comunale. Critica l'opposizione: «Piccoli negozi senza fondi»

Aiuti per pagare i canoni di locazione, per sostenere l'occupazione, ma anche per l'assistenza scolastica ai disabili e un "fondo autunno" per prevenire e diagnosticare le influenze. Una ipotesi di ripartizine delle risorse raccolte dal Comune di Milano per fronteggiare l'emergenza covid-19 è stata approvata, sotto forma di ordine del giorno, dall'aula del consiglio comunale su iniziativa della maggioranza di centrosinistra, di Patrizia Bedori (5 Stelle) e di Basilio Rizzo (MIlano in Comune). 

Tra le risorse, quelle provenienti dal Fondo di Mutuo Soccorso e quelle reperite riprogrammando i fondi europei Pon Metro. Il totale è di quasi 12 milioni di euro (in parte corrente) e un milione (in conto capitale). I consiglieri, approvando l'ordine del giorno, hanno invitato il sindaco e la giunta a destinare, tra le spese in parte corrente, cinque milioni e mezzo in misure di sostegno all'occupazione, tre milioni e 200 mila euro in sostegno agli affitti, quasi un milione e mezzo alla rete milanese dello sport, 700 mila euro in voucher mobilità, 530 mila euro per l'assistenza scolastica dei minori disabili e 500 mila euro per il "fondo autunno" che servirà a prevenire e diagnosticare le patologie influenzali e parainfluenzali. Il milione in conto capitale invece è destinato a progetti di start up innovative.

«Concrete misure che metteremo in campo per fronteggiare l'emergenza e sostenere la ripresa della nostra città», commenta Filippo Barberis, capogruppo del Partito democratico: «Siamo consapevoli che servirranno sforzi ancora maggiori e sui quali dovremo necessariamente coinvolgere il Governo. Ma questi interventi insieme a quelli preziosi già sostenuti dalla giunta segnano i primi passi nella giusta direzione».

Non tutti sono d'accordo. Durissimo Andrea Mascaretti di Fratelli d'Italia che parla di «votazione farsa», spiegando che «la maggioranza ha votato su linee già decise escludendo le categorie che invece hanno più bisogno», come cartolerie, enti culturali storici e piccoli negozi. Mentre Simone Sollazzo, del gruppo misto (ex 5 Stelle), lamenta che sia stato dato un "contentino" ai tassisti con i 700 mila euro del voucher mobilità e non siano stati considerati albergatori e ambulanti, e infine che venga prelevato dal Fondo un importo di 500 mila euro per gli affitti degli stabili di proprietà del Comune, «che di conseguenza ritornano nelle tasche del Comune».

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