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L'allarme degli alberghi: "Il bonus vacanze non basta, contributo dalla Regione o dobbiamo licenziare"

Gli albergatori lombardi non avranno molti introiti dal bonus vacanze, che verrà speso soprattutto nelle località del turismo estivo

Un contributo straordinario da Regione Lombardia per gli hotel, senza il quale potrebbero essere a rischio fino a 30 mila posti di lavoro, tra dipendenti fissi e collaboratori, nelle 2.800. strutture ricettive regionali. Il grido d'allarme viene lanciato da Rocco Salamone, presidente di Atr, associazione degli albergatori della Città metropolitana di Milano, aderente a Confesercenti.

Sotto accusa il Decreto Rilancio: "Abbiamo sperato e atteso questo decreto - commenta Salamone - ma gli aiuti sono insufficienti: apprezziamo sicuramente i contributi a fondo perduto e l’annullamento delle rate Imu, ma sono solo una goccia nel mare dei costi fissi che dobbiamo sostenere”. Secondo gli albergatori, il bonus vacanze (tecnicamente un tax credit) andrà a beneficio quasi esclusivo delle mete per il turismo estivo, quindi non della Lombardia. E comunque la formula, quella del credito di imposta, impone agli albergatori di anticiparla: "Sembra quasi che il Governo non abbia chiaro che il nostro problema, oggi, sia la liquidità per pagare fornitori, mutui e stipendi", commenta ancora Salamone. "Oggi il 90% dei nostri associati a Milano ha deciso di non riaprire, e chi lo ha fatto lo sta facendo in perdita". Una situazione che in Lombardia sembra generalizzata. 

Non è tutto: a luglio finirà la cassa integrazione straordinaria. Gli albergatori, se non potranno pagare i dipendenti, potranno far loro utilizzare i permessi non retribuiti fino al 17 agosto. In quella data si potrà tornare a licenziare per giusta causa e "molti lavoratori - le parole del presidente degli albergatori - potrebbero trovare un'amara sorpresa". Di qui la richiesta alla Regione per un contributo ulteriore al settore ricettivo. "Ci ha concesso di riaprire, doveva anche metterci nelle condizioni di farlo".

Bonus vacanze: cos'è e come utilizzarlo

Ma che cos'è il bonus vacanze previsto dal Decreto Rilancio? E come si utilizza? Si tratta di un contributo che viene riconosciuto ai nuclei familiari utilizzabile per il pagamento dei servizi offerti dalle imprese turistico ricettive, da bed & breakfast e agriturismo. Il bonus vale ovviamente solo per il periodo d’imposta 2020. A beneficiarne i nuclei familiari con ISEE in corso di validità non superiore a 40 mila euro Per i nuclei familiari composti da due persone l’importo del bonus è di 300 euro, per quelli composti da una sola persona è 150 euro. Ci sono però dei paletti. Il bonus

  • Può essere utilizzato da un solo componente per ciascun nucleo familiare
  • Può essere speso in un’unica soluzione e nei riguardi di una sola impresa turistica ricettiva, o di un solo agriturismo o bed & breakfast
  • Il corrispettivo della prestazione deve essere documentato con fattura elettronica o documento commerciale

Bonus vacanze, occhio alla prenotazione

ll buono potrà essere speso in alberghi, campeggi e bed&breakfast. La spesa andrà effettuata in un’unica soluzione. L'80% del contributo sarà scontato sulla fattura elettronica emessa dalla struttura ricettiva, il restante 20% sarà da portare in detrazione. Per usufruire del bonus bisogna rivolgersi direttamente alla struttura in cui si sceglie di alloggiare, senza "l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator". Insomma, non si potrà sfruttare il credito in caso di prenotazione e pagamento tramite portali come Booking e simili.

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