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Coronavirus e teatri chiusi: dal Litta la campagna al pubblico "Mi lasci il tuo biglietto?"

L'iniziativa per chiedere al pubblico di non farsi rimborsare il biglietto non utilizzabile per dare ossigeno ai teatri in ginocchio per la chiusura forzata

«Mi lasci il tuo biglietto?». E' questo lo slogan scelto da Manifatture Teatrali Milanesi (Teatro Littta, Teatro Leonardo e scuola di teatro Quelli di Grock) per chiedere a chi è abbonato o in possesso di un tagliando per uno spettacolo annullato per l'emergenza Coronavirus di non farselo rimborsare dalla struttura teatrale. Una campagna social d'effetto, che (se accolta dagli spettatori mancati) può dare un importante ossigeno a un settore allo stremo.

Fin dal 23 febbraio molti spettacoli in Italia sono stati annullati; il susseguirsi delle ordinanze ha procurato prima lo stop, poi la possibilità di andare in scena rispettando la distanza di almeno un metro tra uno spettatore e l'altro, infine (dall'8 marzo in Lombardia e altre province, dal 9 marzo in tutto il Paese) la chiusura dei teatri, così come dei cinema e di tutte le altre sale da spettacolo.

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Già il provvedimento "mitigato" del rispetto della distanza era impossibile, o quasi, per i teatri, perché in presenza di biglietti già venduti è impossibile discriminare e perché ridurre a un terzo (o anche più) la capienza significa perdere importanti introiti col rischio di non poter sostenere i costi della rappresentazione. La totale chiusura imposta per decreto fino al 3 aprile, seppure per esigenze di salute pubblica, mette in ginocchio imprese che rimangono senza flusso di cassa e lavoratori in maggioranza "a chiamata", artisti compresi. 

Ovviamente è sempre possibile, in questi casi, chiedere un rimborso. Ma Manifatture Teatrali fa di più e invita a "lasciare" il biglietto al teatro. «Chi ha comprato i biglietti per uno degli spettacoli in programmazione dal 25 febbraio al 3 aprile può inviare una mail a biglietteria@mtmteatro.it indicando se desidera donare, spostare i biglietti su un altro titolo del cartellone o chiedere il rimborso», si legge in una nota di MTM firmata dalla presidente Gaia Calimani: «L’energia e la coesione del gruppo di lavoro di Manifatture Teatrali Milanesi sta cercando di buttare il cuore oltre l’ostacolo e pensare alla ripresa e a quando finalmente potremmo ridare il benvenuto al nostro pubblico. Stiamo lavorando per tornare alla normalità dei nostri luoghi e contenere i danni comunque creati in questo momento così delicato che ci rende tutti molto fragili».

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