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Martedì, 19 Marzo 2024
Coronavirus

Bollettino coronavirus Milano e Lombardia: 192 guariti, 15 nuovi positivi a Milano città

I dati della giornata

Prosegue la lotta all'epidemia da coronavirus in Lombardia. I dati di sabato 11 luglio, come sempre riferiti alle ultime ventiquattro ore, registrano 67 nuovi casi positivi in tutta la Regione a fronte di poco più di 7 mila tamponi effettuati. Di questi casi, 25 vengono definiti come "debolmente positivi". A Milano città i nuovi casi positivi sono 15, mentre in tutta la Città metropolitana sono 26. Aumentano le persone guarite, ben 192 in più tra venerdì e sabato.

Si registrano purtroppo due pazienti in più ricoverati in terapia intensiva: sono ora 29 in tutta la Lombardia. L'assessore al welfare Giulio Gallera ha spiegato che si tratta di pazienti già ricoverati per altre patologie, positivi al virus e le cui condizioni si sono aggravate nelle ultime ore. I ricoverati meno gravi scendono invece a 173, cioè 17 in meno rispetto a venerdì. Purtroppo altre quattro persone positive al covid-19 sono decedute. Il totale dei decessi in Lombardia dall'inizio dell'emergenza covid-19 è di 16.740 risultati positivi al virus.

Inferimere di Cremona: "Covid infetta ancora" (ma l'ospedale smentisce)

Intanto è scoppiato un "caso" per un post su Facebook (poi rimosso) di un infermiere dell'ospedale di Cremona, Luca Alini, che aveva raggiuno oltre 4 mila condivisioni. L'infermiere avvertiva che l'ospedale aveva "ricominciato a ricoverare pazienti covid con gravi insufficienze respiratorie". Ma in realtà, nel momento in cui l'infermiere aveva scritto e pubblicato il post, la terapia intensiva dell'ospedale cremonese continuava (da tre settimane) ad essere covid-free, mentre nei giorni precedenti erano state ricoverate (non in intensiva) alcune persone provenienti dal nuovo focolaio di coronavirus di Viadana.

Il direttore sanitarrio dell'ospedale, Rosario Canino, ha comunque voluto aggiungere che "è fondamentale mantenere alta l'attenzione: troppa gente si è già tolta la mascherina o continua a tenerla sul collo. Le misure di prevenzione vanno rispettate con rigore perché sono un’arma di certa efficacia".

Inchiesta camici: "Non era una donazione"

Continua intanto l'indagine sulla fornitura di camici da parte della Dama Spa a Regione Lombardia. La società ha per titolare il cognato del governatore Attilio Fontana, la cui moglie è socia di minoranza. Gli inquirenti ritengono di avere in mano le carte che proverebbero che, inizialmente, doveva trattarsi di una fornitura a pagamento, e che solo successivamente (e con un "ruolo attivo" di Fontana) la fornitura sarebbe stata trasformata in donazione alla Regione.

Per l'inchiesta sono indagati il titolare della Dama Spa e il direttore generale di Aria, centrale acquisti di Regione Lombardia, che ha chiesto di essere assegnato ad un altro incarico. Tra i testi, è stato sentito l'assessore regionale all'ambiente Raffaele Cattaneo.

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