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Bollettino coronavirus Lombardia 22 maggio: calano ancora i nuovi contagi, ma 57 morti

Gli aggiornamenti in diretta con i dati del Pirellone: rapporto tamponi effettuati e positivi all'1,5%, il più basso di sempre. Continua il calo delle persone in ospedale

Ancora un report ufficiale della Regione Lombardia sull'epidemia in corso in Lombardia da Covid-19. Giovedì 21 maggio i numero di persone attualmente malate era cresciuto lievemente. Così i morti, sempre, purtroppo, stabili. Nei numeri ufficiali di venerdì 22 maggio, invece, scende ancora il rapporto fra tamponi effettuati e casi positivi: si attesta al 1,5%. Gli attualmente positivi in Lombardia sono 25.933 (-782), mentre i nuovi casi positivi sono 293, numero più basso da molte settimane. 

1.018 sono i guariti/dimessi, mentre in terapia intensiva calano le presenze di 19 unità; -91 i ricoverati non gravi. Purtroppo ci sono ancora 57 decessi che portano il totale complessivo in Lombardia di 15.784 persone morte per Covid-19. La situazione a Milano rimane stabile: +73 positivi nell'hinterland di 35 in Milano città.

Ospedale Fiera, Fontana: "Tutte fake news"

Nelle scorse ore il presidente regionale Attilio Fontana è tornato a parlare dell'ospedale in Fiera, al centro di critiche e di un'indagine dopo un esposto sullo spreco di risorse. "Le fake news che leggo e sento in continuazione, addirittura in Senato, prodotte e sponsorizzate per opportunismo politico e attacco alla Lombardia, sono pericolose", spiega. "L'ospedale in Fiera - prosegue Fontana - e' stato realizzato per essere un paracadute d'emergenza e rientra tra le strutture, richieste dal governo, per l'incremento delle terapie intensive su piano nazionale anti-Covid. Come tutti i poli realizzati a tale scopo, e' una sicurezza per un'eventuale nuova ondata che spero non ci sara'. In tutta Italia, in tutto il mondo, sono stati realizzati degli ospedali Covid, molti di essi ad oggi vuoti. Tutti inutili?".

"In Lombardia, in piena emergenza - spiega ancora il governatore - siamo passati da 718 posti di terapia intensiva a 1.800, cercando con grande difficolta' ventilatori in tutto il mondo. Facendo fronte a questa emergenza ora dopo ora. Molte di queste postazioni sono state realizzate all'interno delle sale operatorie che, ora, con la minore pressione sulle strutture ospedaliere, tornano alla loro funzione: operazioni programmate e urgenze". "Perche' questa polemica - conclude Fontana - e' pericolosa? Far credere che l'emergenza sia scomparsa e che questo ospedale possa essere smontato domani, porta con se' il pericolo del prematuro totale ritorno alla normalita', l'illusione di esserci lasciati alle spalle questa brutta esperienza e ora poter fare qualsiasi cosa. Non e' cosi'". 

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