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Coronavirus

Bollettino Lombardia: ancora 609 contagi, calano morti e terapie intensive

Gli ultimi aggiornamenti con i dati ufficiali della Regione

'Fase 2', si prosegue. Anche venerdì 8 maggio 2020 arrivano i dati ufficiali del decorso dell'epidemia da Covid-19 in Lombardia. La curva sembra aver intrapreso, finalmente, la strada della discesa: ancora 609 contagi, ma calano drasticamente le terapie intensive (-80) e i ricoverati non gravi (-146). I decessi sono 94: un numero alto, è vero, ma in netto calo rispetto ai dati di giovedì 7 maggio. 

A Milano città risalgono lievemente i contagi (+101) mentre sono stabili nella città metropolitana (+201).

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Una ripresa attenta, sicura e graduale delle attivita' degli ospedali lombardi, che devono rimanere pronti a fronteggiare qualsiasi nuova emergenza. E' questo, inoltre, il contenuto di uno specifico provvedimento che la Giunta Regionale ha approvato nelle scorse ore in seduta straordinaria. "I reparti degli ospedali si stanno alleggerendo dopo la grande emergenza - sottolinea il presidente Attilio Fontana - pertanto la ripresa dell'attivita' ordinaria di ricovero puo' avvenire in modo graduale fino a un massimo del 60-70% dell'attivita' erogata dalla struttura prima dell'evidenziarsi della pandemia e riguardera' i pazienti che necessitano di prestazioni non rinviabili oltre i 60 giorni di attesa. Per ogni Struttura Ospedaliera, pubblica e privata accreditata e' necessario prevedere l'accesso a percorsi definiti e differenziati per i pazienti in funzione della certezza o della probabilita' di essere Covid-19 positivi. Abbiamo previsto ogni accorgimento per garantire la sicurezza massima dei pazienti". 

Aree di degenza Covid-19

"Ogni struttura sanitaria dovra' dotarsi, secondo propri modelli organizzativi - spiega l'assessore al Welfare Giulio Gallera - di aree di degenza Covid-19 il cui accesso dovra' essere riservato alle sole persone strettamente dedicate all'attivita' clinico assistenziale di tali pazienti. I degenti in questa area non potranno ricevere visite e dovranno rigorosamente rispettare le misure di isolamento previste; Dovranno essere limitate al minimo gli accessi di consulenti e, per quanto possibile, si dovranno utilizzare le risorse della telemedicina. Il personale tutto che lavora in queste aree deve indossare i DPI previsti e sintetizzati anche nelle note regionali diramate, in funzione delle manovre di assistenza che vengono eseguite". "Dovranno essere inoltre previste - aggiungono Fontana e Gallera - aree dedicate esclusivamente alla degenza di Pazienti senza coronavirus con personale sanitario dedicato". Il personale deve indossare comunque mascherina chirurgica, guanti e camice, fatte salve misure di protezione maggiori sempre in funzione delle manovre di assistenza che vengono eseguite.

Accesso al pronto soccorso per prestazioni urgenti

All'ingresso tutti gli operatori sanitari, gli utenti e gli eventuali accompagnatori autorizzati di minori, disabili, utenti fragili non autosufficienti devono essere dotati di mascherina chirurgica e guanti per tutto il tempo di permanenza in Pronto Soccorso e nelle aree di attesa e devono rispettare le indicazioni di distanziamento interpersonale. In questa fase e' indispensabile che all'interno dei Pronto Soccorso siano mantenuti distinti e funzionalmente separati i percorsi di gestione e cura dei pazienti con e senza sintomi sospetti Covid-19 al fine di ridurre al minimo le possibilita' di contagio in questo contesto. Indipendentemente dalla modalita' di arrivo (AREU o autopresentazione), tutti gli utenti che accedono al PS, devono transitare in un'area dove vengono identificati i pazienti con sintomi compatibili con Covid-19 (febbre e/o influenza like sindrome -ILI, tosse mal di gola difficolta' respiratoria) e, in tal caso, avviati alla valutazione all'interno di un percorso Covid-19. In caso contrario e' invece previsto l'avvio al percorso standard, con esecuzione comunque del tampone n.f. prima dell'eventuale ricovero. In caso di sintomi/segni significativi di sospetta infezione respiratoria Covid 19 il soggetto dovra' essere sottoposto a tampone naso-faringeo e sostare in spazi del PS dedicati, secondo un percorso distinto da quello per gli utenti ordinari fino all'arrivo del referto del tampone; nel caso in cui non sia necessario trattenere il paziente in osservazione, lo stesso potra' essere dimesso a domicilio con indicazione all'isolamento fino ad esito tampone. In caso di positivita', tale esito verra' comunicato all'ATS affinche' si proceda con l'informazione al MMG, l'indagine epidemiologica e le misure di quarantena. Se la situazione di emergenza/urgenza non consente di attendere il referto, il paziente va trattato come Covid 19 positivo anche nel proseguo del percorso di diagnosi e cura all'interno della struttura (compreso l'accesso alle diagnostiche, alle TI/SI e alle Sale Operatorie), facendo indossare la mascherina chirurgica, proteggendo per quanto possibile il paziente in questo percorso.

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