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Bollettino contagi coronavirus in Lombardia: 216 nuovi casi e altri 36 morti nelle ultime 24h

La situazione con i dati ufficiali del Pirellone

Dopo i risultati confortanti dei giorni scorsi, altra giornata di "battaglia" contro il coronavirus covid-19 in Lombardia. Sono 92.518 le persone positive al Coronavirus in Lombardia da inizio pandemia. Nelle ultime 24 ore la cifra è aumentata di 216 unità. Così com'è aumentato il numero dei morti: sono stati 36 i decessi delle ultime ore, con un totale regionale che arriva a 16.516.

Sono i numeri principali diffusi dalla Regione Lombardia per fare il punto quotidiano sull’emergenza sanitaria sulla base di 11.475 nuovi tamponi effettuati. Il rapporto dei positivi sui tamponi giornalieri è del 1,9%. Il totale dei ricoverati in ospedale in regione è a quota 1.673, con un calo di 123. I ricoverati in terapia intensiva sono invece a quota 60, uno in più di martedì. I guariti o dimessi sono complessivamente 61.355, con un incremento di 505. Gli attualmente positivi risultano essere 14.647, con un calo di 325 unità.

I casi nelle province: a Milano +52

Sono 52 per un totale di 24.018 casi, i nuovi positivi al Coronavirus nell’area metropolitana di Milano, di cui 18 in città (10.208 casi totali). Più di 50 casi anche in provincia di Bergamo che fa registrare 55 nuovi positivi (14.033), mentre in provincia di Brescia sono 41 (15.394). Zero casi invece a Lodi, uno a Mantova. Como 4.035 (+12); Cremona 6.568 (+3); Lecco 2.808 (+4); Monza e Brianza 5.712 (+6); Pavia 5.526 (+12) Sondrio 1.554 (+12); Varese 3.842 (+13).

"Fra i positivi di oggi - ha spiegato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera - 54 casi sono determinati da una positività al test sierologico, con una sintomatologia risalente ad oltre due settimane fa. Inoltre, 11 riguardano gli ospiti nelle Rsa e 5 gli operatori sanitari. Continua il calo dei pazienti ricoverati nei reparti di degenza ordinaria, che si assestano a quota 1.673 (- 123 rispetto a martedì) mentre le terapie intensive registrano una situazione di stallo sostanziale".

Il grafico dei nuovi contagi di mercoledì 18

Infografiche bollettino del 18 giugno 2020 in Lombardia (2)-2

Infografica: bollettino contagi per province in Lombardia

Infografiche bollettino del 18 giugno 2020 in Lombardia (1)-2

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Gallera: "Avevamo proposto 22 zone rosse, noi inascoltati"

"Stupiscono le affermazioni di questi giorni, in base alle quali Regione Lombardia avrebbe omesso di chiedere al Governo, in data 23 febbraio, una zona rossa piu' ampia nel lodigiano, estesa ad un'area del cremonese, a fronte dei casi di positivita' al Covid riscontrati in quei giorni. In realta' e' accaduto il contrario. Il presidente Fontana, in conferenza con la Presidenza del Consiglio, aveva proposto una cintura di sicurezza di 22 Comuni attorno a Codogno e Castiglione d'Adda. Il Governo ne accoglieva 10". Lo afferma in una nota l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. La richiesta della Regione Lombardia riguardava 22 Comuni delle Province di Lodi e Cremona: Guardamiglio, Brembio, Secugnano, Turano Lodigiano, Casalpusterlengo, Bertonico, Castiglione d'Adda, Terranova dei Passerini, Codogno, CastelGerundo, Somaglia, Fombio, San Fiorano, Maleo, Santo Stefano Lodigiano, San Rocco al Porto, Corno Giovine, CornoVecchio, Caselle Landi, Formigara, Gombito. Il provvedimento di attivazione della Zona Rossa, invece, ha riguardato i seguenti Comuni: Codogno, Castiglione d'Adda, Casale, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Terranova dei Passerini, Somaglia, Maleo e CastelGerundo.

"Ricordo molto bene quei momenti - spiega Gallera - l'unita' di crisi regionale stava analizzando ogni singola positivita' riscontrata. Il 23 febbraio, dopo appena due giorni dal primo caso, si aveva l'evidenza di 112 tamponi positivi. Di questi, 28 erano riferiti a residenti a Castiglione d'Adda e 9 a Codogno. Con la logica di isolare le aree coinvolte per arginare la diffusione del virus, i nostri esperti avevano disegnato su una mappa una cintura di sicurezza sanitaria che comprendeva 22 comuni. Fra questi, non era presente la citta' di Lodi, Dove in quella data si riscontrava un unico caso positivo. La lista veniva comunicata immediatamente al Governo. Poco dopo, la risposta del Governo evidenziava l'impossibilita' di accogliere la richiesta della Lombardia nella sua totalita' perche' il blocco di un'area cosi' vasta avrebbe comportato l'impiego di un numero troppo elevato di operatori delle Forze dell'ordine". "Si procedeva quindi con la definizione della zona rossa di 10 comuni - sottolinea Gallera - in stretto coordinamento con il Governo, la Prefettura, la Protezione Civile e le amministrazioni locali. Nessuna polemica, su questo caso, e' stata mai sollevata dalla Regione Lombardia. Proprio a fronte di questo, le accuse emerse e formulate in questi giorni appaiono false, fuorvianti e gratuite".

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