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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Coronavirus, come mai il numero dei nuovi positivi in Lombardia è ancora così "alto"?

A spiegare - con una nota - come interpretare il dato relativo ai nuovi positivi è stato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Le sue parole

Un rapporto del 3,9%, mai così alto da tempo, tra nuovi positivi e tamponi effettuati. Stando ai dati forniti dal Pirellone, ben 256 altre infezioni - l'85% di tutta Italia - in un solo giorno, tra domenica e lunedì. Ma, sempre secondo la regione, una spiegazione che induce comunque all'ottimismo nell'emergenza Coronavirus c'è. 

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Sull'argomento lunedì sera è infatti intervenuto l'assessore al welfare lombardo, Giulio Gallera, che ha spiegato che relativamente alla giornata di lunedì tra i nuovi positivi rientrano anche i risultati "di 108 tamponi effettuati a seguito di test sierologici , su operatori sanitari e su 17 ospiti di Rsa".

"Casi debolmente positivi"

"La maggior parte dei casi - ha spiegato l'assessore Gallera - risulta essere 'debolmente positivo'. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale pero' alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell'ordine, personale dei tribunali. In caso di test sierologico positivo, come da procedura, segue un tampone di controllo il cui risultato rientra poi nelle statistiche ufficiali".

Per quanto riguarda invece i tamponi, ha fatto sapere lo stesso esponente della giunta, "vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle Ats dai medici di base o dai datori di lavoro".

"L'ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi - ha concluso Gallera - determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle Ats non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown".

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