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La Regione chiude i mercati coperti. La protesta: «Più assembramenti nei supermercati». Poi il dietrofront

Con lo stesso provvedimento chiusi i negozi di ottica nel weekend. Ma restano attivi i distributori automatici di latte sfuso

Non solo obbligo di mascherine (o comunque di coprirsi naso e bocca) quando si esce di casa. La delibera di Regione Lombardia n. 521, varata sabato 4 aprile, dispone anche la chiusura dei mercati comunali coperti. Scatenando polemiche, sia sui social sia nelle case dei milanesi. Fino al dietrofront di lunedì sera, quando la Regione ha disposto la riapertura di queste indispensabili strutture.

«Sono sospesi i mercati coperti, i mercati scoperti e le fiere, sia per il settore merceologico alimentare che non alimentare». Questo il punto contestato. Che aveva cancellato con un colpo di matita la possibilità di approvvigionarsi di generi alimentari in quelli che, a tutti gli effetti, sono negozi di vicinato, diffusi in tutta la città di Milano, consentendo indirettamente l'alleggerimento delle code e degli assembramenti fuori dai supermercati. 

Poi, nella serata di lunedì, il dietrofront con un secco comunicato: «Regione Lombardia ha predisposto un'ordinanza, a firma del presidente Attilio Fontana, grazie alla quale i "mercati coperti" da domani (martedì 7 aprile, n.d.r.) potranno essere aperti alle medesime condizioni che valgono per i supermercati». Dai piani alti di Regione Lombardia sono state quindi ascoltate le voci critiche su una restrizione che pochi avevano compreso.

Di «provvedimento grave e inaspettato» aveva per esempio parlato Sergio Pietro Monfrini, presidente di Assofood (Confcommercio Milano): «Un provvedimento grave per l’impatto sui cittadini, per le ripercussioni economiche e anche per la tempistica. La misura presa nel fine settimana non ha reso possibile un’informazione preventiva utile per farvi fronte. Lo stesso Comune non ha potuto che inviare oggi una comunicazione ufficiale. E le imprese avevano già effettuato tutti gli approvvigionamenti necessari per far fronte alle esigenze dei consumatori». 

«Con questa chiusura - aveva sottolineato Monfrini - il danno per i milanesi è immediato: i mercati comunali coperti sono davvero vicini alle fasce più deboli della popolazione svolgendo nei quartieri un ruolo prima di tutto sociale con un servizio essenziale di prossimità: penso, ad esempio, alla realtà che conosco del quartiere Morsenchio senza un supermercato. E la sola consegna a domicilio, pur molto importante, non è certo sufficiente a far fronte a tutte le esigenze».

Le critiche da Pd e Italia Viva

«La chiusura dei mercati comunali coperti è un errore», era stato il commento netto del Partito Democratico milanese in una nota firmata dalla segretaria Silvia Roggiani: «I mercati comunali coperti stanno offrendo ai cittadini dei quartieri un'alternativa a code ed assembramenti davanti ai supermercati e fanno consegne gratuite per gli anziani, abbassando il rischio di contagio.
Lo stanno facendo in sicurezza, adottando le massime misure di precauzione: ingressi scaglionati, guanti e mascherine e rilevazione della temperatura, e così via. Chiuderli non è solo un danno economico e un duro colpo ai quartieri: porterà più persone concentrate davanti ai supermercati e quindi maggior rischio».

Sulla stessa linea Patrizia Baffi, consigliera regionale di Italia Viva: «Non considerare tali mercati luoghi di reale necessità di approvvigionamento per i cittadini, non solo appare in contrasto con l’utilità e il servizio offerto dagli stessi in queste settimane di quarantena, bensì rischia di alimentare assembramenti nei locali della grande distribuzione, rendendo così più complessa la gestione e l’attuazione delle misure anti-contagio». 

Occhiali e lenti a contatto no, latte sfuso sì

Non è l'unico provvedimento discusso contenuto nell'ordinanza. Si pensi ad esempio al divieto di vendere prodotti di ottica nei giorni festivi e prefestivi. E non è tutto. La Regione ha disposto, sempre il 4 aprile, la chiusura dei distributori automatici. Con due eccezioni: le case dell'acqua e gli erogatori di latte sfuso. Quindi, coraggio: se vi si rompono gli occhiali prima del weekend, consolatevi con un litro di latte. E pazienza se magari siete medici o infermieri d'ospedale e non potete lavorare senza lenti correttive.

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