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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

"Sedute aperte ai cittadini": l'idea per la nuova commissione Covid (che ancora non parte)

Il candidato presidente Scandella: "Il lavoro di indagine deve vivere con e tra i cittadini"

Dalle stanze del Pirellone alle "piazze" delle città che hanno pagato il conto più alto all'epidemia. La commissione d'inchiesta sul Coronavirus potrebbe vivere le proprie prime tre sedute "tra la gente, tra i cittadini". Il virgolettato è di Jacopo Scandella, il giovane consigliere del Pd che mercoledì è stato indicato dai partiti di minoranza come candidato presidente per la commissione, che - per regolamento - deve essere guidata proprio da un nome scelto dall'opposizione. 

“Se verrò eletto Presidente della commissione d'inchiesta - ha annunciato giovedì - proporrò che le prime tre sedute si tengano non nella sede del Pirellone ma ad Alzano, Codogno e Nembro, introdotte dai sindaci e aperte alla partecipazione dei cittadini". E ancora, sempre Scandella: "La commissione appartiene ai cittadini, questo lavoro di indagine deve vivere con e tra i cittadini. Una chiusura dentro il palazzo - ha concluso - sarebbe sbagliata, dobbiamo fare l’opposto".

I problemi, però, nonostante le intenzioni, non mancano. Dopo le polemiche, le accuse e il passo indietro di Patrizia Baffi di Italia Viva - la cui nomina aveva fatto gridare all'inciucio politico il Pd e il M5s per una sua presunta vicinanza al governatore Attilio Fontana -, adesso a lamentarsi è la maggioranza, che non condivide il nome di Scandella, che aveva votato a favore della sfiducia all'assessore al Welfare, Giulio Gallera, a differenza della stessa Baffi e di Michele Usuelli di +Europa, ex candidato alla presidenza prima che la minoranza trovasse l'intesa. 

"Non abbiamo dimenticato - hanno recriminato i partiti che sostengono Attilio Fontana - l'atteggiamento ai limiti della diffamazione che ha portato alle dimissioni della consigliera Patrizia Baffi, regolarmente eletta. Non vorremmo che l’ossessione del Pd per la poltrona nasconda, oltre a evidenti fratture interne, la volontà di sabotare l’inizio dei lavori, per coprire le tante falle del Governo Conte nella gestione dell’epidemia. Al Pd diciamo basta con i giochi di palazzo: il centrodestra vuole partire il prima possibile con i lavori della commissione".

Non si fè fattaa attendere la controreplica del Pd, secondo cui "la risposta dei capigruppo di maggioranza è irricevibile e immotivata. L’indicazione del nome del presidente della commissione d’inchiesta è una delle poche prerogative che lo Statuto della Regione riserva alle minoranze che, oggi, hanno tolto a Lega e alleati ogni alibi. Prendiamo atto che l’unico obiettivo della maggioranza è bloccare la commissione d’inchiesta, che certamente non spaventa noi che l’abbiamo chiesta e fatta istituire".
 

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