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Covid, la 'battaglia' della regione: "Distinguere i debolmente positivi, che non infettano più"

La richiesta della Lombardia all'istituto superiore di sanità: "Netta distinzione tra i casi"

Una richiesta ufficiale all'Istituto superiore di sanità. E l'auspicio di una distinzione netta. Regione Lombardia, con la "forza" della scienza alle spalle, ha proposto - o meglio, fortemente consigliato - all'Iss di cominciare a dividere, "pesare" i nuovi casi di Coronavirus. Nella regione che ogni giorno fa registrare il 60, 70% dei nuovi positivi di tutta Italia, la giunta ha voluto sottolineare che i nuovi casi lombardi sono in buona parte "debolmente positivi" e ha chiesto che questo venga reso chiaro a tutti. 

“Abbiamo chiesto ufficialmente all’Istituto Superiore di Sanità di introdurre una netta distinzione dei casi ‘debolmente positivi’ rispetto agli altri, in base alle nuove rilevazioni effettuate dalla comunità scientifica”, ha annunciato lunedì sera l'assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, che ha inviato una lettera al professore Silvio Brusaferro, presidente dell'istituto. 

I debolmente positivi che non contagiano 

Al documento c'è allegato proprio lo studio condotto da Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio Virologia Molecolare dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, che dimostra come i "debolmente positivi" non siano in realtà in grado di contagiare altre persone. “In Regione Lombardia – ha evidenziato Gallera – i casi ad oggi rilevati rappresentano sempre di più un esito ‘debolmente positivo’: lo studio del prof Baldanti evidenzia che su 274 tamponi ‘Rna Covid’ con queste caratteristiche, solo 8 - il 2,9% - sono risultati in grado di crescere in coltura ed essere, di conseguenza, potenzialmente infettivi”.

“Abbiamo avviato una vasta operazione di screening sierologica – ha aggiunto Gallera – alla quale seguiranno tamponi in caso di positività al prelievo ematico. I test vengono eseguiti ai cittadini delle aree più colpite dall’emergenza Covid, ai nuovi ospiti delle RSA e dei Centri per disabili, alle forze dell’ordine, ai pazienti in fase di ricovero. Da questi esami emergeranno certamente nuove positività che dovranno - ed è questo il senso della richiesta della giunta - essere però considerate nella giusta misura, al fine di non creare allarmismi e dare la dimensione vera e reale della diffusione del contagio nella nostra Regione che sta superando il momento emergenziale”.

“La nostra soglia di attenzione rimane sempre alta – ha assicurato l'assessore – e stiamo comunque affinando in modo costante le misure di sorveglianza per renderle sempre più performanti e monitorare eventuali nuove situazioni di rischio che - ha concluso - potrebbero insorgere sia in questa fase che nel prossimo autunno”.

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