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Martedì, 16 Aprile 2024
Coronavirus

I sindaci alla Regione: «Dove sono mascherine e tamponi?». Fontana replica: «Speculazione politica»

Il presidente della Lombardia attacca frontalmente i primi cittadini, che avevano chiesto tra l'altro come mai le mascherine promesse dalla Regione non sono ancora arrivate

Guerra aperta tra il presidente della Regione, Attilio Fontana, e i sindaci di alcune città capoluogo della Lombardia. Il primo ha risposto ai secondi - che avevano posto una serie di domande sull'emergenza sanitaria da Coronavirus - bollando i loro quesiti come «pura e bieca speculazione politica» e «atteggiamento sconsiderato che giunge proprio nel giorno in cui ho ricevuto una telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di plauso per tutto quello che stiamo facendo», come ha dichiarato il governatore lombardo nella serata di mercoledì 1 aprile.

Un passo indieto. I sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese avevano posto sul tavolo quattro domande al presidente della Regione. La prima riguardava la tempistica in cui saranno disponibili i dispositivi di protezione, «il cui arrivo è stato promesso da tempo», e che cosa stesse facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, che in alcuni casi si sono rivelate focolai di Coronavirus.

La seconda domanda riguarda i tamponi. I primi cittadini avevano chiesto a Fontana se si sta davvero sottoponendo al test anche i monosintomatici, come annunciato la settimana scorsa. La terza, sempre sui tamponi, riguarda le direttive dell'Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute, che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti. Direttive che in Lombardia non sembrano essere seguite. Con la quarta, infine, i sindaci avevano chiesto perché la Lombardia non ha ancora avviato una sperimentazione dei test sierologici avviata in altre Regioni come Veneto e Emilia Romagna. 

Fontana, come abbiamo visto, non l'ha presa per niente bene. Ha respinto nettamente i quesiti definendoli «lezioncina che arriva da chi non ha competenze scientifiche dirette. Un modo di comportarsi irresponsabile». E poi ha proseguito: «Già lunedì scorso nella riunione coi sindaci dei capoluoghi e poi martedì in consiglio regionale abbiamo risposto alle medesime domande da parte delle opposizioni. Questa è una strategia politica e l'obiettivo è tenere alta la polemica contro la Regione». 

I dati: ecco ciò che la protezione civile ha spedito in Lombardia

La protezione civile nazionale, dall'inizio dell'emergenza, ha consegnato alla Lombardia 7 milioni e mezzo di mascherine (di cui 4 milioni e 990 mila di tipo chirurgico), 3 milioni e 900 mila paia di guanti, 790 mila calzari, 260 mila cuffie, 18.300 occhiali, 473 ventilatori polmonari e altro ancora. I dati sono aggiornati a giovedì 2 aprile alle 10 del mattino, e sono consultabili sul sito della protezione civile. 

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