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Coronavirus, l'appello: "Continuate a donare sangue senza timori, il sistema è sicuro"

Non ci sono casi documentati di diffusione trasfusionale del virus. Tutti i consigli

È importante, importantissimo continuare a donare il sangue, come sempre, anche in questi giorni di emergenza coronavirus. È fondamentale continuare a donare il sangue, se naturalmente si è in salute: negli ultimi giorni infatti vi è stato in alcune regioni un calo delle donazioni. Si registra un rallentamento tra i volontari e ciò potrebbe avere ripercussioni serie per tanti malati che hanno bisogno di trasfusioni. Il sangue serve sempre, ogni giorno, a migliaia di italiani che soffrono di varie patologie o, per fare un altro esempio, devono affrontare interventi chirurgici. 

Coronavirus, è importante continuare a donare il sangue

Certo, sono state prese delle decisioni, a scopo precauzionale. Sospensione delle donazioni per 14 giorni, e non più per 28, per chi torna dalla Cina, ha transitato nelle "zone rosse" (Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Regione Veneto: Vò), ha contratto l'infezione da coronavirus o è stato a contatto stretto con persone che l`hanno avuta. La modifica, in accordo con i nuovi criteri dettati dal Centro Europeo per il controllo delle Malattie, è stata decisa dal Centro Nazionale Sangue, che sta registrando in questo periodo un iniziale calo della raccolta in diverse regioni.

"Ogni giorno ci sono oltre 1.800 pazienti che hanno bisogno di terapie trasfusionali - ricorda il direttore generale del Cns Giancarlo Maria Liumbruno - ma le notizie sul SARS-CoV-2 hanno spinto molte persone a restare a casa, tanto che già nei giorni scorsi alcune Regioni e Strutture Regionali di Coordinamento hanno rivolto un appello a donare il sangue. Stiamo monitorando giorno per giorno la situazione, che al momento non desta preoccupazione anche grazie alla compensazione da parte delle regioni che invece non hanno visto riduzioni, ma l`invito alle associazioni e alle strutture regionali di coordinamento, contenuto anche nella circolare, è a trasmettere in tempo reale informazioni, anche previsionali, inerenti alla consistenza delle scorte trasfusionali ed alla eventuale necessità di effettuare convocazioni straordinarie dei donatori e pianificare sedute di raccolta addizionali".

Viene inoltre raccomandato di "porre in essere ogni opportuna misura atta a scongiurare la possibile interruzione o rallentamento delle donazioni di sangue sul territorio regionale".

Non ci sono casi documentati di diffusione trasfusionale del coronavirus

Non ci sono casi documentati di diffusione trasfusionale del virus, ricorda la circolare, e le misure di sospensione sono prese in via precauzionale, tenendo in considerazione le ultime indicazioni dell'European Centre for Disease Prevention and Control, gli aggiornamenti forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e quanto disposto a livello nazionale dalle norma recentemente emanate. La nota prevede anche una serie di azioni, dal `triage` fatto nei centri di raccolta con la misura della temperatura alla diffusione delle informazioni sulle pratiche di prevenzione, tese a minimizzare anche il rischio residuo.

"I donatori possono continuare a donare senza timori, - afferma Gianpietro Briola, portavoce del Civis, il coordinamento delle associazioni di donatori - seguendo delle precauzioni che sono sempre valide, soprattutto nel periodo di massima diffusione dell'influenza. Le associazioni sono impegnate anche a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all`applicazione delle indicazioni fornite dal Ministero della salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti".

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