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Milano finanzia le scuole private: 2,5 milioni di euro per colmare i buchi fatti dal coronavirus

Lo ha deciso la giunta guidata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ecco come verranno distribuiti

Due milioni e mezzo di euro. Tutti a disposizione del sistema educativo privato che copre la fascia 0-6 anni. Tutti messi a disposizione dal comune di Milano. Tutti provenienti dal fondo mutuo soccorso. Tutti per sostenere le perdite dovute al coronavirus. È quanto ha stanziato il comune di Milano, su decisione della giunta, nelle scorse ore.

I contributi saranno dedicati ai gestori privati di centri prima infanzia, micronidi, nidi d’infanzia, nidi famiglia, in possesso di regolare cpe (comunicazione preventiva di esercizio) o autorizzazione al funzionamento e alle scuole dell’infanzia paritarie private in possesso del relativo riconoscimento ministeriale.

"Siamo consapevoli – dichiara l’assessora all’Educazione Laura Galimberti – delle difficoltà in cui si stanno muovendo i gestori privati dei servizi alla prima infanzia, anche perché il sostegno alle opportunità per i più piccoli è spesso mancato in questa fase da parte delle istituzioni nazionali e regionali. Di fronte a questa situazione, abbiamo scelto di non rimanere inerti e siamo i primi a intervenire allocando risorse perché le realtà di questa rete, patrimonio inestimabile della città, possano continuare a operare garantendo un’offerta complementare rispetto a quella pubblica. Si tratta di un contributo che arriva, nel momento del bisogno, dalla generosità dei milanesi che, anche se in sofferenza, continuano a essere solidali. A loro va il nostro grazie". 

Le risorse, erogate attraverso la partecipazione a un avviso che verrà pubblicato a breve, andranno a sostenere le spese di mantenimento delle sedi destinate a questo tipo di servizi e a parziale copertura dei danni economici subiti da chi, in seguito alla sospensione dell’attività durante la fase del lockdown, ha concesso alle famiglie una riduzione o un esonero dalle rette dei bambini frequentanti per i mesi in cui non è stato possibile usufruire del servizio.

Sulla base della disponibilità finanziaria, verrà riconosciuto un contributo massimo di 300 euro a bambino a tutti i gestori di servizi e attività dedicate ai bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, in possesso di una CPE. Ad esempio, un nido con 30 utenti potrà ricevere un contributo di 9mila euro; mentre per le scuole dell’Infanzia paritarie il contributo massimo sarà di 50 euro per ogni bambino frequentante alla data del lockdown. 
 

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