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Inchiesta Covid-19, Gallera sentito dai pm a Bergamo. Sul tavolo la zona rossa e l'ospedale di Alzano

L'audizione è durata più di tre ore. Prossimamente Gallera sarà sentito anche dalla commissione regionale d'inchiesta appena insediatasi

Giulio Gallera, assessore regionale al welfare, è stato sentito dai pm di Bergamo come persona informata sui fatti in relazione alla gestione dell'emergenza sanitaria da Covid-19 nel territorio bergamasco. I pm, coordinati da Maria Cristina Rota, indagano per epidemia colposa in merito alla mancata chiusura del pronto soccorso di Alzano Lombardo domenica 23 febbraio, ai morti nelle Rsa e alla mancata istituzione di una zona rossa in Val Seriana nella prima settimana di marzo. L'audizione, che si è svolta nel tardo pomeriggio di giovedì 28 maggio 2020, è durata più di tre ore. Ai giornalisti che lo aspettavano davanti alla procura ha spiegato di non essere preoccupato. 

Ad aspettare Gallera fuori dalla procura, tra gli altri, Walter Semperboni, vice sindaco di Valbondione, mille abitanti in Val Seriana, che ha perso il padre per Covid-19 e ha chiesto le dimissioni di Gallera: «Chiedo giustizia come amministratore e come cittadino», ha commentato spiegando di avere portato suo padre all'ospedale di Piario dove «il primo marzo nessuno, tra infermieri e medici, indossava la mascherina e i guanti».

Zona rossa mancata a Bergamo

Tra i vari temi è stato toccato quello della mancata creazione della zona rossa tra Nembro e Alzano Lombardo. Un argomento controverso. L'assessore ha ribadito quanto detto più volte, ovvero che la Regione era favorevole alla realizzazione di quella zona rossa e anche l'Istituto superiore di sanità aveva dato il via libera; ma quando il 5 marzo sono iniziati i movimenti dell'esercito verso la Val Seriana, sembrava che la stesse per decretare il Governo, e così la Lombardia ha aspettato. Poi, invece, è arrivata la zona arancione per tutta la Regione. Gallera ha anche aggiunto (e pure questa non è una novità) di avere approfondito in seguito la legislazione, constatando che la Lombardia avrebbe potuto creare la zona rossa senza aspettare il Governo.

Al termine dell'audizione, Gallera e il suo staff hanno lasciato la procura bergamasca da un ingresso secondario per non incrociare i giornalisti. Durante il colloquio con i magistrati, l'assessore ha risposto a lungo a tutte le domande poste dai pm. Nelle scorse settimane è stato sentito il direttore generale welfare di Regione Lombardia, Luigi Cajazzo, che ha spiegato di avere preso la decisione, il 23 febbraio, di riaprire il pronto soccorso di Alzano, dopo una momentanea chiusura dovuta all'emersione di due casi di Covid-19, in accordo con l'Asst Bergamo Est (l'azienda ospedaliera), dopo avere avuto rassicurazioni sulla sanificazione dei locali e la separazione dei percorsi. Venerdì 29 maggio sarà il turno del governatore Attilio Fontana.

Gallera e Cajazzo saranno sentiti in commissione regionale

Gallera e Cajazzo verranno sentiti anche dalla neo insediata commissione d'inchiesta del consiglio regionale sulla gestione dell'emergenza sanitaria. Una commissione partita tra le polemiche con l'elezione a presidente (ruolo spettante all'opposizione) della renziana Patrizia Baffi, mentre Pd e Movimento 5 Stelle puntavano sull'esponente bergamasco del Pd Jacopo Scandella. I due maggiori partiti di opposizione hanno subito chiesto le dimissioni della Baffi dal ruolo, perché eletta solo con i voti della maggioranza più il suo, e l'hanno accusata di essere di fatto passata con il centrodestra, mentre l'altro candidato delle opposizioni, Michele Usuelli (+Europa-Radicali), ha lamentato che tutti i partiti hanno preso la commissione come una "casella" da occupare.

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