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Coronavirus, l'hotel per la quarantena è quasi vuoto a Milano: "Non ci mandano più persone"

Le parole dell'assessore Maran: "Ospitiamo 102 persone perché non ce ne mandano di più"

Due stanze su tre vuote, inutilizzate. Praticamente due terzi di struttura deserta nonostante sia in funzione da già due settimane. E nonostante i contagi, numeri alla mano, non sembrano diminuire, anzi. 

All'hotel Michelangelo di Milano, l'edificio che il comune ha individuato e messo a disposizione di regione Lombardia per la quarantena dei positivi al Coronavirus, ci sono al momento soltanto 102 persone su 300 posti letti disponibili. 

E martedì mattina a spiegare il perché, non senza una piccola vena polemica, è stato l'assessore all'Urbanistica, Piefrancesco Maran, che aveva curato in prima persona il progetto. "Abbiamo aperto il primo spazio dedicato a chi vuole o ha bisogno di fare una quarantena in sicurezza e vive abitualmente in spazi che potrebbero mettere in pericolo familiari e conviventi. Attualmente ospitiamo 102 persone su quasi 300 posti, in più abbiamo individuato altre 15 strutture idonee che potrebbero essere aperte. Ne ospitiamo 102 - ha sottolineato - perché non ce ne mandano di più e viene da chiedersi se davvero non esiste una domanda superiore".

"Ieri Gallera ha annunciato 296 nuovi casi a Milano e ha detto che i bambini non devono giocare in cortile - le parole di Maran, con un riferimento all'assessore al Welfare lombardo-. Io chiedo invece se qualcuno ha domandato a queste 296 persone se mettono a rischio i familiari, se hanno bisogno di essere ospitati in strutture dedicate. Mi domando se la stessa domanda è stata fatta ai 520 del giorno prima, quando invece si alzava il dito sui controlli. Che azioni si stanno facendo per censire i positivi?".

"Piantiamola con la demagogia dei controlli, che vanno fatti e sono in corso, e passiamo a una gestione razionale di quella che non è più emergenza ma un pezzo di nuova normalità con cui fare i conti - ha proseguito Maran -. Serve una fase 2 dei dati che spieghi bene chi sono i contagiati, dove si stanno contagiando i nuovi, in modo da poterli isolare per tempo e avere indicazioni chiare su come impostare le riaperture".

"Il prof. Galli insiste anche in questi giorni che uno dei problemi sono i contagi intrafamiliari", ha evidenziato Maran. E l'hotel Michelangelo era stato trasformato proprio per quello. 

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