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Fase 3, ufficialmente riaprono i teatri. Ma non tutti ce la fanno: molti rimandano a settembre

Dalla Scala al Nazionale, molti teatri non riescono a riaprire con le regole fissate dal Governo. Il Piccolo lancia la rassegna all'aperto. Il Menotti a mezzanotte e un minuto celebra Gaber

Lunedì 15 giugno riaprono cinema e teatri. E' Fase 3 dopo il lockdown dovuto all'emergenza sanitaria da Covid-19. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. La fotografia più evidente è la scelta del Teatro Fontana di Milano che, per celebrare la possibilità di riaprire, decide di trasmettere in streaming il "Macbeth", interpretato da Michele Sinisi dal tinello di casa sua, in Puglia. In streaming appunto. Prossimamente lo spettacolo sarà messo in scena anche dal vivo, all'aperto.

Ma intanto lo streaming significa continuità con quanto si è fatto in questo periodo di lockdown per "tenere viva" l'attenzione (o acceso il faro) sullo spettacolo dal vivo, sulla cultura e sull'intrattenimento. Settori che danno lavoro a tantissime persone che non c'entrano alcunché con ricchi cachet di (pochi) artisti. Dal 23 febbraio sono a casa tecnici, macchinisti, operatori di biglietteria, maschere, produttori, distributori, commerciali, uffici stampa e via elencando.

Riaprono dunque davvero, i teatri? Alcuni sì, ma all'aperto. La stagione in realtà sarebbe finita e in estate il pubblico preferisce non chiudersi in una sala che, comunque, comporterebbe costi d'esercizio maggiori. Molti altri però hanno deciso di rinviare tutto all'autunno. Le regole imposte dal comitato tecnico-scientifico e recepite dal Governo, ovvero massimo duecento persone in luoghi chiusi e massimo mille all'aperto, non sono infatti compatibili con i conti delle sale private, che traggono la maggior parte del loro sostentamento economico dalla vendita dei biglietti. E che hanno bisogno di una "massa" minima per la sostenibilità economica. Ma, evidentemente, nemmeno con i conti di alcune sale pubbliche.

La Scala e altri: tutto rinviato

Il Teatro degli Arcimboldi, per esempio, la cui gestione è in via di passaggio da Pomeriggi Musicali a Showbees (manca praticamente solo l'ok definitivo di Palazzo Marino), partirà effettivamente il 10 settembre con "Sing Along Concert", spettacolo che si doveva tenere a maggio ed è stato rinviato. Il Teatro Nazionale vede già rinviati a dopo l'estate numerosi spettacoli, tra cui "Ball Fiction" di Marco Travaglio che, inizialmente, era previsto per il 29 giugno, quindi una data "permessa" dal Governo. La struttura di piazza Piemonte pubblicizza già la stagione 2020/2021, primo appuntamento il 18 ottobre con Maurizio Battista. Il Teatro Repower (ex Della Luna) ha fatto lo stesso: gli spettacoli previsti in primavera sono già stati da tempo rinviati almeno ad autunno 2020 (si comincia con "Grease" il 17 settembre). 

Per queste strutture è impensabile aprire la sala a un massimo di duecento persone: i costi sarebbero troppo elevati rispetto ai ricavi. Ed è tutto annullato anche al Teatro alla Scala, che pure gode di sponsorizzazioni da capogiro e importanti sovvenzioni pubbliche. Il primo spettacolo confermato è quello dell'orchestra sinfonica di Dresda Sächsische Staatskapelle, il 6 e 7 settembre, con il direttore Christian Thielemann, a cui segue il concerto di Maurizio Pollini l'11 settembre.

Chi riapre, e come 

Chi invece riapre lo fa, come detto, all'aperto e con programmi alternativi, "low cost", scegliendo una strada diversa, quella di ricominciare con "l'abitudine" del rapporto diretto tra spettatori e artisti, del palcoscenico vivo. Lo fa, talvolta, potendo godere di sovvenzioni e sponsorship che sopperiscono ai mancati ricavi della vendita di biglietti. Il Piccolo Teatro, che nella città di Milano dalla sua fondazione svolge anche una sostanziale funzione pubblica, ha elaborato un programma all'aperto nel Chiostro della sede storica di via Rovello e in diversi luoghi delle periferie cittadine, dalla Certosa di Garegnano a Mare Culturale Urbano. Il costo dei biglietti è simbolico: 5 euro. Difficile pensare che i costi si ripaghino con il ricavo della biglietteria (solo online per evitare assembramenti).

Stessa cifra per la Società dei Concerti, una delle "sigle" che organizzano concerti al Conservatorio. Questa volta la scelta è ancora più simbolica perché si riportano gli spettatori in un luogo chiuso. Non saranno quindi più di duecento: ricavi ridotti all'osso ma un programma per niente "low", con musicisti di alto livello: il 24 giugno saliranno sul palco di Sala Verdi la violinista Anna Tifu e il pianista Giuseppe Andaloro, mentre la settimana successiva sarà la volta della pianista Ingrid Filter e del clarinettista Anton Dressler.

Riapre anche il Teatro Parenti, la cui direttrice Andrée Ruth Shammah ha pensato a monologhi all'aperto ai Bagni Misteriosi e poi, dal 7 al 12 luglio, il monologo "Locke" di Filippo Dini in Sala Grande, quindi al chiuso, saltato all'inizio del lockdown. Riapre invece, ma all'aperto nel cortile del teatro, Pacta, con primo appuntamento il 16 giugno per un Juke Box letterario con il pubblico protagonista. Continua online l'Elfo Puccini, che all'inizio di settembre porterà il "Frankenstein" letto da Elio De Capitani al Chiostro del Piccolo Teatro.

Chi non ha voluto aspettare nemmeno un giorno è stato invece il Teatro Menotti, che un minuto dopo la mezzanotte ha messo in scena il concerto di Giorgio Gaber "Far finta di essere sani" con Andrea Mirò, Enrico Ballardini e Musica da Ripostiglio. Con il tutto esaurito (di duecento spettatori).

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