Mercati, da giovedì via libera ai banchi non alimentari. E da lunedì tutti riaperti
Le decisioni del Comune. Per ora resta il contingentamento con entrate e uscite obbligate
Da lunedì 25 maggio 2020 riapriranno, a Milano, tutti i 94 mercati comunali scoperti. Fin da giovedì 21, invece, in quelli già riaperti potranno essere venduti anche generi non alimentari. La decisione è stata annunciata da Cristina Tajani, assessore milanese alle attività produttive e al commercio, dopo un tavolo tecnico sull'argomento. Il provvedimento è stato firmato nel pomeriggio del 20 maggio dal sindaco Beppe Sala. L'altra novità è che i mercati del sabato, per ora, da sei diventano nove: a viale Papiniano, via Benedetto Marcello, via Fauché, via Tabacchi, via Falck e via Ciccotti si aggiungono via Aristotele, via Garigliano e via Osoppo. L'accordo con gli ambulanti fa seguito alla protesta di circa 200 di loro, lunedì, davanti a Palazzo Marino.
«L'accordo che abbiamo raggiunto con il Comune fissa un punto molto importante e fortemente atteso dai tanti ambulanti che non lavorano ormai da troppo tempo: la ripartenza di tutti i mercati settimanali scoperti milanesi», il commento di Giacomo Errico, presidente dell'associazione ambulanti di Confcommercio. L'accordo sui 94 mercati e sull'estensione della vendita ai non alimentari consente a 2.600 aziende ferme di tornare a operare, per ora con il contingentamento degli ingressi che, secondo Tajani, va comunque superato nel medio-lungo termine.
Per il momento, comunque, è confermata la recinzione delle sedi di mercato con varchi obbligatori di accesso e uscita per limitare l'incrocio delle persone. Gli operatori commerciali e gli acquirenti dovranno obbligatoriamente usare guanti e mascherine. I banchi di vendita saranno ad alneno un metro l'uno dall'altro. Le spese aggiuntive come il transennamento e l'apposizione dei nastri saranno a carico del Comune, mentre agli operatori viene chiesta una compartecipazione per le sole spese di vigilanza: meno di 7/8 euro, secondo quanto riferito da Tajani.
Niente esenzione dalla Cosap (per ora)
Garantire il rispetto del contingentamento in tutti i mercati milanesi significherà impiegare quasi 500 uomini alla settimana. Un onere che, fa sapere Tajani, «per il Comune è sopportabile solo in via transitoria». Infine la Cosap, la tassa di occupazione del suolo pubblico. Tajani specifica che «purtroppo il Governo non ha previsto l'esenzione per i mesi di lockdown per gli ambulanti, come invece ha fatto per altre categorie. Speriamo che in futuro si possa rivedere e stiamo anche valutando i margini per operare come amministrazione rispetto al bimestre o al trimestre di sospensione, anche se bisogna considerare la difficoltà del canone annuale che viene pagato».