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Ruby Ter, Eni, Mensa dei Poveri e gli altri: i processi che verranno rinviati a Milano

La decisione del Ministero della Giustizia per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Ma alcuni processi saranno ugualmente celebrati (possibilmente a distanza)

La sanificazione straordinaria programmata al Tribunale di Milano ha fatto "saltare" alcune udienze di processi, tra cui alcuni eccellenti come il processo Ruby Ter, per corruzione in atti giudiziari a carico di quasi trenta imputati tra cui Silvio Berlusconi. Ma in realtà la sospensione non riguarda solo la sanificazione disposta per i casi di Coronavirus tra magistrati meneghini

La "scure" sulle udienze è infatti nazionale e ben più prolungata e generalizzata. Il Ministero della Giustizia ha predisposto un "periodo cuscinetto" che va dal 9 al 23 marzo, durante il quale la maggior parte delle udienze non verrà celebrata e, come è ovvio, sono sospesi anche i tempi per qualunque atto che avrebbe dovuto essere compiuto o depositato entro quella data. La maggior parte, ma non tutte le udienze. Sono infatti previste alcune eccezioni.

Techint, treno di Pioltello, Eni, Ruby Ter, l'Appello nel caso Rocchelli-Mironov-Markiv e Mensa dei Poveri sono solo alcuni dei procedimenti che verranno con ogni probabilità rinviati a data da destinarsi.

I processi che continuano, civili e penali

Continuano a svolgersi le udienze civili che riguardano il Tribunale dei minorenni (su adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia ed alle situazioni di grave pregiudizio, come l'autorizzazione all'aborto), il diritto di famiglia (su alimenti o obbligazioni alimentari), la tutela dei diritti fondamentali della persona, la tutela personale (amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione, ma solo se non è possibile un provvedimento provvisorio), la protezione da abusi familiari, l'immigrazione (espulsione, allontanamento), così come tutte le udienze un cui ritardo può produrre un grave pregiudizio alle parti.

Continuano a svolgersi le udienze penali che riguardano la convalida dell'arresto o del fermo, che hanno urgenza per necessità di assumere prove indifferibili, che riguardano procedimenti a carico di persone detenute, o se sono state applicate misure cautelari, o se vi sono minorenni imputati. Negli ultimi tre casi, solo se i difensori degli imputati richiedono che si proceda, per privilegiare il diritto alla difesa e a un processo rapido per i detenuti. In questo caso comunque le udienze si terranno in video conferenza. Per le udienze penali, oltre alla sospensione dei termini per gli atti, entra in gioco anche la prescrizione, che verrà sospesa fino al 31 maggio.

La maxi protesta nelle carceri

Un altro provvedimento (molto discusso) del Ministero è stato quello di cancellare gli incontri faccia a faccia tra detenuti e parenti. Una decisione che ha scatenato una maxi rivolta senza precedenti nelle carceri italiane, con 22 penitenziari interessati. Tra questi, quello milanese di San Vittore, dove lunedì mattina alcuni detenuti hanno incendiato materassi e poi sono saliti sul tetto dell'edificio.

Rivolta a San Vittore (foto C.R.Guarino)

VIDEO: La rivolta a San Vittore

Nelle carceri italiane, perennemente sovraffollate rispetto alla capienza ufficiale, c'è ovviamente grande preoccupazione che si possa facilmente diffondere il Coronavirus a causa dell'elevata concentrazione di persone nelle celle, portato da nuovi detenuti o da agenti di polizia penitenziaria. «Il contagio nelle case circondariali del Paese è una bomba pronta ad esplodere, vengano subito adottate le misure alternative alla pena cominciando dai detenuti ormai a fine pena. E' fondamentale ridurre le presenze», commentano Giulia Crivellini e Massimiliano Iervolino di Radicali Italiani.

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