Riapertura del 4 maggio, ecco quali sono i settori candidati a ripartire per primi
Oltre ai cantieri edili, la Regione sta ascoltando le richieste delle altre categorie produttive
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in vista della ripartenza del 4 maggio ha proposto di abbandonare il metodo di riapertura per codici Ateco, in favore di un ragionamento per filiere produttive a cerchi concentrici, esattamente come emerso dal Patto per lo sviluppo tenutosi a Milano venerdì. È quanto fanno sapere fonti vicine a Regione Lombardia.
Oltre ai cantieri edili, sia pubblici che privati, la Regione sta valutando le richieste di tutte le categorie produttive. Tra le candidate a riaprire le aziende del settore artigianale e del mobile chiuse al pubblico, e con una bassa concentrazione di manodopera (ad esempio quelle che si occupano di restauro).
Ad essere considerate per la ripartenza del 4 maggio anche le realtà tessili, della moda e della fabbricazione di autoveicoli. In ognuno di questi settori, ovviamente, l'eventuale riapertura sarà vincolata al rispetto delle norme sanitarie imposte per legge, per la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.
"Noi - ha messo il luce l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera - ripartiamo secondo le indicazioni della scienza, in modo molto scaglionato. Si riaprirà solo nella massima sicurezza: tutti devono avere le mascherine, i guanti, deve essere misurata la temperatura prima di entrare a lavoro, non potremo avere gli assembramenti sui mezzi pubblici. Se si realizzano queste condizioni apriamo, altrimenti no".