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Lockdown, nulla di certo sulla riapertura della Scala. Il sindaco: «Faremo qualcosa all'aperto»

Per ora i primi spettacoli non annullati o sospesi sono in settembre. Incertezza totale sulla riapertura del Piermarini

I teatri italiani possono riaprire da lunedì 15 giugno, ma non tutti lo hanno fatto o sono in procinto di farlo. Le regole post-lockdown (duecento persone in sala chiusa, mille all'aperto) impongono riflessioni attente sui conti economici prima di ricominciare effettivamente l'attività. 

Tra i teatri più incerti la Scala, la cui riapertura è stata tra i temi discussi dal consiglio d'amministrazione (presieduto dal sindaco di Milano Beppe Sala) che si è tenuto proprio lunedì 15. Al momento, stando al sito web, il primo spettacolo confermato è quello dell'orchestra sinfonica di Dresda Sächsische Staatskapelle, il 6 e 7 settembre, con il direttore Christian Thielemann, a cui segue il concerto di Maurizio Pollini l'11 settembre. Ma è chiaro che vi sia l'ambizione di qualcosa di diverso.

Si era parlato della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi in Duomo, ad esempio. Un'idea del sovrintendente Dominique Meyer per onorare e ricordare le vittime del Covid-19. La Filarmonica della Scala organizzerà invece sicuramente qualcosa nel contesto dell'Estate Sforzesca, visto che è saltato l'ormai tradizionale concerto in piazza del Duomo a giugno. Idee ma non ancora un progetto specifico. 

Del resto non si sa ancora fino a quando saranno in vigore le limitazioni sulla capienza. Da questo dipenderà la decisione se organizzare eventi speciali, a "firma" Scala, all'aperto o nella sede del Piermarini. Lo stesso Sala, uscendo dal consiglio d'amministrazione, ha spiegato che l'intenzione è quella di pensare a qualcosa, presumibilmente all'aperto, ma non ci sono ancora programmi specifici nero su bianco.

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