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Coronavirus Sesto San Giovanni

Un piccolo passo verso il ritorno alla normalità: riaprono alcuni mercati all'aperto

Succede nella periferia nord di Milano, a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo. In città invece al momento gli ambulanti non sono ancora tornati in attività

Segna un'anticipazione della Fase 2 e un parziale ritorno alla normalità pre coronavirus la riapertura del mercato all'aperto di Sesto mercoledì 29 aprile. È stata un'ordinanza regionale a concedere il ritorno in attività agli ambulanti dediti esclusivamente alla vendita di alimenti, che erano fermi ormai da due mesi.

Primo mercato a riaprire è quello temporaneo di via Rovani a Sesto San Giovanni, dove sono stati predisposti due varchi, uno all'entrata e l'altro all'uscita, nei quali i volontari della Protezione civile misurano la temperatura a tutti i cittadini. Presente anche un agente della polizia locale a controllare che le regole per il contenimento del Covid, prima tra tutte quella del distanziamento di un metro, fossero rispettate. Sempre a Sesto sabato riapriranno il mercato rionale di via Marx e quello tra le vie Matteotti, Bandiera, Baracca, Cardinal Ferrari.

A riaprire, dal 4 maggio, saranno anche i mercati all'aperto del lunedì e del venerdì di Cinisello Balsamo, dove verranno venduti naturalmente solo generi alimentari, come previsto dall'ordinanza regionale. Qui le aree del mercato saranno completamente perimetrate con transenne e nastro, e avranno un unico ingresso, separato da un'unica uscita. L’accesso all’area di mercato, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, sarà consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per chi accompagna minori con meno di 14 anni, disabili o anziani. A tutti verrà presa la temperatura, che non potrà essere superiore a 37,5°.

Le nuove regole nei mercati all'aperto

La Regione Lombardia ha stabilito che dal 29 aprile le amministrazioni comunali possono riaprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio, limitatamente alla vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare una serie di misure di prevenzione igienico sanitarie e di sicurezza, tra cui quelle del distanziamento e dell'uso delle mascherine.

Fra le nuove regole, anche l'obbligo per i Comuni di individuare un appartenente alla polizia locale o un funzionario che assuma il compito di 'Covid manager', per coordinare sul posto il personale addetto, anche con il supporto di volontari della protezione civile, e assistere gli operatori e i clienti del mercato nell'attuazione delle misure previste nell'ordinanza.

Le critiche da parte della giunta comunale

Sulla riapertura sperimentale concessa dal presidente lombardo, Attilio Fontana, si era espressa in modo critico nei giorni scorsi l'assessore al commercio del comune di Milano, Cristina Tajani: "Premetto che il Comune di Milano lavora da diverse settimane, in silenzio e serietà, insieme ai rappresentanti degli ambulanti, ad un "piano mercati", con l'obiettivo di riaprire la parte alimentare in sicurezza, una volta decaduta l'ordinanza di Regione, cosa che speriamo avvenga sulla base unicamente di considerazioni epidemiologiche. Vogliamo rivedere presto non uno solo, ma diversi mercati, colorare i nostri quartieri, ma perché questo accada è necessario che noi continuiamo a lavorare alla messa in sicurezza dei mercati e che Regione Lombardia cominci ad occuparsi di monitoraggio sanitario sul territorio. I "covid manager" non sarebbero più utili per questo? Sui mercati ci bastano dei lavoratori addetti alla sorveglianza e al contingentamento, cosa per cui stiamo già lavorando con le associazioni di categoria".

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