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Coronavirus, Sala a 'gamba tesa' su riapertura al 4 maggio: "Salvini parla e Regione esegue"

Il sindaco di Milano ha riepilogato tutti i suoi dubbi riguardo l'incoerenza della Regione

Continuano a punzecchiarsi Comune e Regione. Il tema ora riguarda l'idea della Regione di ripartire dal 4 maggio. A lanciare per per primo la provocazione, stavolta, è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Per il primo cittadino dietro la richiesta di Regione Lombardia al Governo di riaprire il 4 maggio c’è il segretario della Lega Matteo Salvini. Nel consueto messaggio sui social, Sala, dopo l’annuncio del Pirellone, ha detto: “La mia idea è che ieri (mercoledì) mattina Salvini ha detto gli italiani sono stufi di stare in casa e la Regione Lombardia ha eseguito”.

Tutti i dubbi del sindaco di Milano

Il sindaco, nel suo intervento, ha riepilogato quanto successo nelle ultime settimane per spiegare meglio i suoi dubbi riguardo l'incoerenza della Regione Lombardia. “La settimana scorsa alla fine di una videoconferenza con Regione Lombardia - il suo ricordo - mi è stato detto: ‘Guarda che la situazione a Milano è molto preoccupante, possiamo immaginare di dare una ulteriore stretta?’ Abbiamo verificato con Atm addirittura di chiudere il trasporto pubblico di superficie e da Atm mi hanno detto attenzione perché gli ospedali stanno sulle direttrici del trasporto pubblico di superficie. L’ho detto alla Regione e si è detto aspettiamo. Siamo arrivati al weekend di Pasqua, e voi ricordate gli sguardi terrei nella conferenza stampa di commento dei numeri e l’allarme su Milano. E poi il governo chiede di riaprire le librerie le altre Regioni dicono di sì, Regione Lombardia dice di no. Infine ieri l’annuncio: riapriamo dal 4 di maggio. Cosa è successo ieri? Lascio a ognuno di voi le vostre riflessioni”.

Salvini applaude la nuova direzione di Regione Lombardia

Stando alle parole di Matteo Salvini, effettivamente, la scelta regionale “è un grande segnale di concretezza e di speranza di tutta Italia”.

“Sono contento che Regione Lombardia abbia dato segnale di ripartenza a tutta Italia – ha continuato Salvini – ovviamente rispettando le regole di buon senso, di distanza, di protezione della salute che viene prima di tutto, però penso che stare chiusi in casa per settimane ancora, tenere negozi, uffici e aziende ancora per settimane o mesi sia insostenibili e rischia di portare alla morte economica, sociale e culturale del Paese. Spero che il Governo tenga conto della voglia di ricominciare e costruire che arriva da molte parti d’Italia”.

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