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Venerdì, 19 Aprile 2024
Coronavirus

122 mila mascherine senza marchio e certificati: dopo il sequestro, le distribuirà la protezione civile

Sono state requisite per la distribuzione dopo che il Politecnico ne ha accertato la qualità

Mascherine chirurgiche senza il marchio CE e senza che sia stata inviata all'Istituto superiore di sanità e all'Inail l'autocertificazione per attestare le caratteristiche tecniche: la guardia di finanza di Milano ne ha sequestrate 122 mila a Lacchiarella, nell'hinterland sud del capoluogo, e ora la protezione civile le consegnerà alla cittadinanza perché il Politecnico ne ha testato e analizzato un campione, confermandone la validità come sistema di protezione.

L'operazione è avvenuta durante un pattugliamento della Città metropolitana da parte dei baschi verdi, che a Lacchiarrella hanno intercettato e fermato un'automobile con alcuni cartoni appoggiati sul sedile posteriore. Nei cartoni c'erano le 7 mila mascherine chirurgiche, con indicazioni in lingua cinese e senza il marchio CE. I finanzieri sono risaliti a un magazzino della zona nel quale ne sono state trovate 115 mila, oltre. a migliaia di confezioni di prodotti igienizzanti privi di indicazioni e autorizzazioni.

Il decreto cosiddetto Cura Italia. permette, come si sa, di derogare all'obbligo del marchio CE in un periodo di emergenza, ma solo se chi si avvale della deroga invia un'autocertificazione all'Iss e all'Inail in cui dichiara le caratteristiche dei prodotti. Cosa che nel caso di Lacchiarella non era stata fatta. 

Le persone controllate, invece, avevano importato le mascherine in nero, senza documenti contabili o fiscali e ovviamente senza ottemperare alle prescrizioni del Cura Italia. E i prodotti igienizzanti riportavano indicazioni in etichetta su una presunta azione germicida e battericida ma erano privi del ricoscimento di "presidio medico-chirurgico" da parte del Ministero della Sanità. Tutto il materiale è stato sequestrato, mentre l'automobilista e il titolare del magazzino sono stati denunciati per frode in commercio alla procura di Pavia.

E non è tutto: la ditta in cui sono state scoperte le mascherine e gli igienizzanti era aperta nonostante non rientrasse tra quelle autorizzate in un periodo di lockdown da Covid-19. La procura pavese, visto che le mascherine e gli igienizzanti vedono oggi un elevato fabbisogno, ha disposto che fossero messe a disposizione del Commissario straordinario Arcuri, il quale ha invitato la Prefettura di Milano a requisire i prodotti.

Le successive analisi del Politecnico di Milano hanno "avallato" questi prodotti, certificandone la qualità, e quindi i finanzieri hanno consegnato i prodotti alla protezione civile che li impiegherà per le esigenze della collettività.

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