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Coronavirus, 16 milioni per famiglie povere: chi li può richiedere e come possono essere spesi

Il piano di regione Lombardia. Soldi alle famiglie con Isee inferiore a 30mila euro

Regione Lombardia al fianco delle famiglie più in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. Dal Pirellone hanno infatti stanziato un fondo dedicato esclusivamente a uomini e donne che fanno più fatica di tutti ad affrontare le conseguenza economiche dell'epidemia. 

L'annuncio è arrivato lunedì 30 marzo dal presidente Attilio Fontana. "Nel pomeriggio - ha detto il governatore - avremo una riunione di giunta importante con l'assessore Silvia Piani la quale mette a disposizione 16 milioni di euro per i nuclei familiari con Isee inferiori o pari a 30mila euro". 

Coronavirus, 16 milioni per le famiglie in difficoltà

L'amministrazione, su lavoro dell'assessore alle politiche per la famiglia e pari opportunità, Silvia Piani, metterà quindi a disposizione 16 milioni di euro subito dopo l'ok della giunta. 

I soldi, ha chiarito il governatore, serviranno come "sostegno al pagamento del mutuo per l'acquisto della prima casa" e per aiutare le famiglie nell'acquisto di "materiale tecnologico" per offrire la "possibilità a tutti i ragazzi che magari non sono in possesso del computer di poterlo acquisire per le lezioni online che temo dovranno proseguire ancora un po' di tempo".

"Sono fondi regionali - ha evidenziato il governatore - che mettiamo a disposizione per la categoria di famiglie e cittadini". 

E l'ok della giunta alla delibera, come scontato, è arrivato. "Abbiamo pensato - ha spiegato l'assessore Paini - a tutte le famiglie lombarde in difficoltà, mettendo in campo una dotazione finanziaria pari a 16,5 milioni di euro da ripartire su due misure altrettanto importanti. Abbiamo scelto di intervenire su due settori particolarmente gravosi per le famiglie, ossia il sostegno abitativo e la garanzia della continuità didattica. Stiamo garantendo il massimo impegno affinché i contributi possano essere richiesti in tempi molto brevi".

Coronavirus, il contributo mutuo prima casa

"Nel primo caso - spiega una nota del Pirellone - "si tratta di un contributo straordinario una tantum pari a 500 euro per ogni nucleo familiare con almeno un figlio di età minore o uguale a 16 anni. L'agevolazione è concessa a fondo perduto e prevede la trasmissione, insieme alla domanda di contributo, della quietanza di pagamento delle rate del mutuo relative all'anno 2020".

Quanto al "Contributo e-learning studenti", l'agevolazione concessa "fino a 500 euro a fondo perduto per ogni nucleo familiare con un figlio compreso tra i 6 e i 16 anni e prevede la trasmissione, insieme alla domanda di contributo, della fattura o ricevuta fiscale da cui si evinca la tipologia di bene acquistato, avvenuto in data successiva all'ordinanza del 23 febbraio 2020 del Ministro della Salute d'intesa con il presidente della Regione Attilio Fontana che dispone in Lombardia la chiusura dei nidi, dei servizi educativi all'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado".

Soldi per Coronavirus, chi può richiederli

I destinatari della misura - chiarisce ancora il Pirellone - "sono quei nuclei familiari nei quali almeno uno dei componenti è residente in Lombardia e, a seguito dell'emergenza Covid-19, si trovi in una delle seguenti condizioni: lavoratore dipendente (con rapporto di lavoro subordinato, parasubordinato, di rappresentanza commerciale o di agenzia), con riduzione della retribuzione lorda mensile pari o superiore al 20%; libero professionista o autonomo con riduzione del proprio fatturato (in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020) superiore al 33% del fatturato dell'ultimo trimestre 2019, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività a seguito delle disposizioni per il contenimento del Covid-19; morte di un componente del nucleo familiare".

"Devono inoltre essere rispettati i seguenti requisiti: almeno un figlio di età inferiore o uguale a 16 anni di età, per il contributo mutui prima casa; e almeno un figlio di età compresa tra i 6 e i 16 anni di età all'atto di presentazione della domanda per il contributo e-learning; un Isee minore o uguale a 30.000 euro".

"Nel caso in cui il richiedente non fosse in possesso dell'attestazione Isee - sottolineano dalla regione - è comunque possibile presentare domanda; il riconoscimento del contributo sarà in tal caso condizionato alla presentazione della certificazione entro 90 giorni".

I fondi del governo e la polemica

La mossa di regione Lombardia arriva dopo la decisione del governo di stanziare 400 milioni di euro per le famiglie di tutta Italia. 

A farsi portavoce del malcontento è stato Roberto Tasca, assessore al bilancio di palazzo Marino. La ripartizione assegna a Milano 7,3 milioni del "tesoretto", che - secondo l'assessore - sono troppo pochi. 

I soldi del governo saranno destinati ai più bisognosi, distribuendoli ai Comuni che a loro volta li trasformeranno in buoni spesa per i generi alimentari o simili.

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