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Coronavirus, la lettera dei carabinieri: "Già morti e contagi, adesso tamponi per tutti"

Il sindacato Unarma scrive a Fontana: "Adottare le tutele nei confronti del personale"

"Il lavoro in squadre rende probabile la potenziale espansione del contagio". E, inevitabilmente, "il contatto con gli operatori, con i colleghi e i cittadini" può innescare una catena potenzialmente devastante

I carabinieri lombardi lanciano il loro grido d'allarme e lo fanno con una lettera aperta indirizzata al presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, firmata da Leonardo Landriscina, segretario regionale del sindacato Unarma. Una e semplice la richiesta: avere la possibilità di fare i tamponi a tutti gli uomini delle forze dell'ordine, impegnati in prima linea in questi giorni di emergenza Coronavirus

"In questo grave momento è sotto gli occhi di tutti l’incredibile sforzo messo in atto sia dal servizio sanitario della Regione Lombardia, il quale ha dimostrato, dimostra quotidianamente e dimostrerà pienamente il suo stato di elevata eccellenza, ma anche da parte dalle forze dell’ordine e del soccorso pubblico che si stanno adoperando in modo encomiabile per verificare il rispetto delle disposizioni e garantire, come sempre, l’ordine e la sicurezza di tutti i cittadini", sottolineano dalla sigla sindacale.

"Pochi dispositivi di protezione"

"Le donne e gli uomini in divisa nella prima difficile fase emergenziale ed ancora oggi, purtroppo, hanno potuto contare su una disponibilità minimale di dispositivi di protezione individuale utilizzabili solo in caso di concrete situazioni di rischio o di possibile contagio evidente. L’esperienza sta insegnando che anche le persone asintomatiche sono contagiose e nel periodo di incubazione del virus la possibilità di diffusione resta altissima". 

E ancora: "Gli operatori di polizia e del soccorso, proprio per la particolare funzione che sono chiamati ad assicurare al nostro Paese hanno registrato numerosissimi contatti con i cittadini oltre che, ovviamente, con i colleghi stessi. Nella consapevolezza che è di vitale importanza preservare, adesso più che mai, l’apparato della pubblica sicurezza onde evitare di dover mettere in quarantena intere articolazioni è indispensabile - sottolineano da Unarma - non solo adottare le dovute tutele nei confronti di tutto il personale impiegato in questa grave situazione, ma anche effettuare un continuo monitoraggio delle condizioni di salute in tal senso".

"Tampone per tutti"

Quindi la richiesta: "Dal momento che, purtroppo, si sono già verificati sul territorio lombardo e nazionale casi decessi e notevoli contagi proprio tra gli appartenenti alle forze dell'ordine e al soccorso pubblico e che il lavoro in squadre rende probabile la potenziale espansione del contagio e l’eventuale trasmissione ai colleghi, ai cittadini e a tutti coloro che vengono a contatto con gli operatori, le chiediamo di voler istituire un protocollo che preveda il tampone o altra attività che certifichi la negatività al Covid-19, per gli operatori delle forze dell'ordine e soccorso pubblico, che prestano servizio in Regione".

Il rischio, come detto, è di "mettere in quarantena intere articolazioni". E di non fermare il contagio. 

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