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Coronavirus e la corsa al vaccino. Parla l'esperto: "Tempi molto lunghi, fino a 18 mesi"

Parla Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia del S. Raffaele

Vaccino per il Coronavirus: a che punto è la ricerca? A rispondere, a fornire gli ultimi aggiornamenti, è il gruppo ospedaliero San Donato, che nelle scorse ore ha pubblicato sul proprio sito le parole di Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele, che ha cercato di fornire una replica a tutti i quesiti più comuni. 

"Sono molti i laboratori che in tutto il mondo stanno lavorando per trovare una soluzione all’infezione da nuovo coronavirus, ed è di pochi giorni fa la notizia dell’inizio della sperimentazione di un primo prototipo di vaccino su 45 volontari sani negli Stati Uniti. Lo studio clinico americano fa ben sperare - scrivono dall'ospedale - ma ci vorranno comunque diversi mesi prima che il vaccino possa essere reso disponibile alla popolazione".
 
"Ma come si realizza un vaccino? Quali sono le tempistiche di un suo sviluppo secondo gli esperti? E cosa dobbiamo fare nell’attesa di avere un vaccino approvato contro il nuovo coronavirus? ", si chiedono dalla struttura. 

Come si realizza il vaccino 

“Sebbene i vaccini possano essere prodotti in modi diversi sono accomunati dalla presenza, al loro interno, di alcune proteine del virus che inducono la risposta del sistema immunitario, gli antigeni virali - spiega Clementi -. La scelta delle proteine virali che compongono un vaccino è critica. Sono queste proteine infatti che debbono guidare lo sviluppo di una risposta immunitaria protettiva”.

"É importante sottolineare che gli antigeni presenti nel vaccino sono studiati proprio per suscitare esclusivamente la risposta immunologica del nostro organismo, senza causare la malattia di cui sono responsabili. Il principio alla base delle vaccinazioni – sottolinea l’esperto – sfrutta una capacità straordinaria del nostro sistema immunitario, chiamata memoria immunologica, ovvero la capacità di ricordarsi delle minacce che incontriamo oggi per poter reagire in modo più efficace in futuro”.

Quanto tempo serve per fare un vaccino

Le procedure previste per mettere in commercio un nuovo vaccino, così come accade per i farmaci, richiedono generalmente tempi molto lunghi. "Dopo aver costruito il vaccino in laboratorio, individuando gli antigeni in grado di stimolare la risposta del sistema immunitario, è necessario passare alle fasi di sperimentazione preclinica, utilizzando colture di cellule e modelli animali". 

"Solo se i risultati ottenuti indicano che il vaccino è potenzialmente efficace e sufficientemente sicuro - evidenzia lo scienziato - si può passare alla sperimentazione clinica sull’uomo. I tempi di sviluppo e di validazione sono quindi lunghi, e possono arrivare anche a 15-18 mesi".

La speranza di accelerare

C'è, però, qualche speranza di fare un po' prima. "In una situazione di emergenza come questa però ci sono due fenomeni che potrebbero accelerare, almeno parzialmente, le tempistiche: da un lato c’è un dispiegamento di risorse senza precedenti a livello globale; dall’altro, è possibile che le autorità regolatorie consentano di passare a sperimentazioni cliniche in tempi più brevi rispetto a quanto avviene normalmente", auspica Clementi.

“L’urgenza di trovare una risposta, tuttavia, non deve andare a discapito della sicurezza nelle sperimentazioni. Per questo serviranno comunque parecchi mesi prima di poter avere risultati affidabili e definitivi", precisa il virologo, perché "nel processo di ricerca non ci sono passaggi che si possono saltare, proprio perché dalla sua corretta esecuzione dipende anche il suo successo”.
 

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