rotate-mobile
Coronavirus

Coronavirus, a Milano "fino a 300mila positivi. Serve trasmettere la verità, non rassicurare"

Il sindaco Beppe Sala: "I medici parlano di altri numeri, ho chiesto chiarezza a Fontana"

"Sto chiedendo al presidente Attilio Fontana di avere maggiore chiarezza, perché voglio trasmettere a voi la verità, più che rassicurare". Testo e musica del sindaco di Milano, Beppe Sala, che giovedì mattina - nell'ormai consueto video "buongiorno da palazzo Marino" - ha detto la sua sul numero dei positivi al Coronavirus in città. 

"C'è un elemento di grande incertezza, quello dei contagi - ha spiegato il primo cittadino -. Sono un po' in imbarazzo a dover parlare dei contagi. Sul mio computer ho dei dati e vedo che da inizio pandemia il dato progressivo è pari a 7.116. Poi - ha evidenziato Sala - ho medici e scienziati che mi parlano di altri numeri". Il sindaco ha chiamato in causa il professor Carlo La Vecchia, "della Statale, di cui mi fido molto". 

"A Milano fino a 300mila contagiati"

"A Milano i contagiati a suo parere, ma guardate che è un parere condiviso dalla scienza, vanno tra i 150mila e i 300mila. Quindi noi dibattiamo, anche sui social, di un numero che corrisponde a 7.116, ma poi abbiamo i medici che ci dicono fino a 300mila. Capita l'incertezza - ha proseguito Sala - e anche l'imbarazzo". 

"Sto chiedendo al presidente Fontana di avere maggiore chiarezza", di sapere - ha continuato - "da dove nasce quella misurazione". 

Lo stesso sindaco ha poi sottolineato gli aspetti positivi, nella sua "analisi sulla situazione clinica. Ci sono buone notizie: ospedali meno in tensione di qualche settimana fa, oggettivamente è aumentata la capacità in termini di terapia intensiva, e un'altra gran buon notizia è che i nostri santi medici di base hanno abbastanza messo a punto le modalità per cercare di aiutare tutti noi, soprattutto stando a casa. E oggettivamente - ha sottolineato il primo cittadino - le morti stanno diminuendo". 

Sala sulla ripartenza

Poi, un passaggio sulla riapertura e sulla fase 2, in vista del 4 maggio. "C'è un dopo e bisogna pensarci adesso", ha detto Sala, "prendendo in prestito le parole di Mario Draghi". Il senso - ha rimarcato - "è che bisogna lavorare, pianificare, non farsi cogliere impreparati". 

"Vi voglio assicurare che stiamo lavorando per preparare la città, i suoi servizi, la mobilità. È chiaro che sarà assolutamente importante la vostra collaborazione, sarà uno sforzo collettivo. Milano non è un'auto che giri la chiave ed il motore si accende. Ci sono tanti motori e i motori siamo noi - ha concluso il sindaco -. Noi faremo la nostra parte". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, a Milano "fino a 300mila positivi. Serve trasmettere la verità, non rassicurare"

MilanoToday è in caricamento