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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Largo La Foppa

Il grande dizionario in Moscova: l'installazione per ricordare le parole a rischio estinzione

Sono più di tremila le parole della lingua italiana sempre meno utilizzate. L'iniziativa per "adottarle"

C'è un grande dizionario in Largo La Foppa, a Milano. Ci resterà fino a sabato 28 settembre. Un'iniziativa commerciale, s'intende, ma anche culturale, perché richiama il bagaglio di tremila parole (abbondanti) "da salvare", quelle che secondo gli esperti sono sempre meno utilizzate nel linguaggio di tutti i giorni.

L'esposizione è stata chiamata Area Z (zona a lessico illimitato), con chiaro riferimento alle varie Area C e Area B di Milano (ma verrà riprodotta in altre città); e invita i passanti ad adottare una parola, tra cinque scelte a rotazione dal monitor interattivo; selezionato il lemma preferito, è possibile condividerlo sui propri canali social. E, auspicabilmente, apprestarsi ad usarlo nel proprio quotidiano. Così da salvarlo, appunto.

L'installazione è indubbiamente instagrammabile: sfogliando il popolare social network si scovano selfie e fotografie di persone che sorridono davanti al dizionario. L'italiano essenziale può basarsi su poco più di cinquemila vocaboli, ma d'altra parte ne esistono altri tremila che, a quanto pare, vengono considerati superflui nell'uso comune. Certamente sostituibili da sinonimi, sono però fondamentali se si vuol tratteggiare una sfumatura precisa, arricchendo non soltanto e non tanto il proprio parlar bene ma soprattutto il significato dell'espressione. Si pensi solo a turchese, che non è blu e non è azzurro, ma pare non si usi quasi più.

Quanto siano realmente "desuete" le parole dell'elenco, è chiaro che dipende dalla sensibilità di ciascuno. Tra utopia e lunatico da un lato e marachella o quatto dall'altro, c'è l'impressione che i gradi di scarso utilizzo siano differenti. Di sicuro, però, l'installazione stimola attenzione e la merita; e infatti le persone che passano per Largo La Foppa vi si soffermano, provando anche a sfogliare d'istinto l'enorme dizionario che, invece, non si presta: non è fatto di carta, ed è aperto sulla riproduzione della pagina di parole che iniziano con "mal", e i passanti si chiedono: chissà perché hanno scelto proprio questa?

Poi, tornando a casa, saranno probabilmente indotti a utilizzare più spesso le parole che hanno adottato e, magari, altre ancora. Un miraggio? Forse. Ma anche un modo divertente per colmare lacune.

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