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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Febbre del Nilo, l'Avis: "Continuate a donare il sangue, è sicuro"

L'invito a non autosospendersi per chi è a rischio contagio: il test viene fatto al momento della donazione e garantisce sicurezza sia per il donatore sia per il ricevente

Nessun rischio per le donazioni di sangue in Lombardia, dopo l'allarme per la cosiddetta febbre del Nilo. Lo conferma Oscar Bianchi, presidente di Avis Regionale Lombardia: "Anzi, in qualche caso proprio dalle analisi sul sangue donato si è potuta individuare la presenza della febbre del Nilo e intervenire con celerità".

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Le donazioni di Avis sono selezionate con il Nat, Nuclear Acid Test, che garantisce informazione immediata per i donatori e sangue sicuro per i riceventi. Il test Nat, effettuato contestualmente alla donazione, permette tra l'altro di rilevare proprio la presenza del virus Wnv (West Nile Virus): a questo test vengono sottoposti i donatori che abbiano soggiornato per almeno una notte nelle aree interessate dalla segnalazione del virusl della febbre del Nilo. "Non occorre preoccuparsi e nemmeno autosospendersi", specifica Avis: "Basta avvisare il medico del punto di raccolta".

Si comprende l'esigenza dell'appello di Avis, per chiedere che coloro che abbiano viaggiato durante le vacanze in luoghi interessati dalla febbre del Nilo non sospendano la donazione del sangue, ma si affidino alle analisi effettuate apposta per garantire la massima sicurezza nella donazione stessa. Come è noto, il contagio della febbre del Nilo avviene tramite puntura della zanzara comune, mentre i serbatoi d'infezione sono gli uccelli migratori e gli animali domestici.

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