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I lavoratori dello spettacolo: "Festival, spettacoli: è saltato tutto, chiediamo reddito di continuità"

"Quasi tutti noi lavoriamo nella precarietà" e "dichiariamo da oggi lo stato di agitazione permanente", hanno detto

Un flash mob per farsi sentire. Perchè è vero che non sono stati considerati indispensabili, in questo periodo, dai decreti, ma i lavoratori dello spettacolo sono una fetta importante e fondamentale del quotidiano. Ci sono anche le maestranze e alcuni coristi e musicisti della Scala in piazza Duomo a Milano, dove alcune centinaia di lavoratori dello spettacolo si sono riuniti per lanciare la mobilitazione permanente chiedendo un reddito di continuità (sotto, nel video di Andrea Panigatti).

In piazza, sabato a Milano, insieme ad attori e attrici, lirici, ballerini, comici, coreografi, cantanti, deejay, tecnici e maestranze, doppiatori, sceneggiatori e registi, sarti e truccatori, orchestrali, acrobati, stunt-man, giocolieri e trampolieri, anche la Banda degli Ottoni a scoppio, Raffaele Kohler, il trombettista che durante il lockdown ha suonato dai balconi 'O mia bela madunina' e anche il comico Leonardo Manera. "Quasi tutti noi lavoriamo nella precarietà" e "dichiariamo da oggi lo stato di agitazione permanente", hanno detto.

Tanti i cartelli con scritte come "senza di noi le idee restano idee" e "Sempre in lotta per un mondo spettacolare". "Siamo 2000 qui in piazza oggi - dicono gli organizzatori -. Il live sappiamo che è saltato al 2021, i teatri stanno chiudendo e i festival non andranno in scena, non c'è una riprogrammazione" e per questo "chiediamo un reddito sussistenza e di continuità".

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