rotate-mobile
Attualità

In Bocconi si studia la mafia: aperta una cattedra sull'infiltrazione economica della criminalità

La cattedra è stata finanziata da un privato e inaugurata con i magistrati Dolci e Gratteri

Una nuova cattedra all'Università Bocconi, "dedicata" alla lotta alle mafie. Finanziata da un privato anonimo. Il corso si chiama Economic analysis of crime (analisi economica del crimine) ed è stato assegnato al docente Paolo Pinotti, ricercatore di econometria e direttore della Unit Clean sullo studio della criminalità presso il Centro Baffi-Carefin.

L'idea alla base della cattedra è che le mafie, e in particolare la 'ndrangheta, si sono infiltrate nel territorio lombardo sul livello economico. «Un fenomeno grandemente sottovalutato da molti imprenditori. Dobbiamo avere la percezione che, "in casa", abbiamo un grosso problema», ha affermato Alessandra Dolci, capo della direzione distrettuale antimafia di Milano, intervenendo proprio in Bocconi all'inaugurazione della cattedra. 

Pinotti, intervenendo a sua volta, ha sottolineato che l'infiltrazione mafiosa fa male all'economia, tanto è vero che, quando si verifica, i livelli del Pil pro-capite scendono e la disoccupazione aumenta. In Puglia, per esempio, proprio a causa della presenza della mafia il Pil pro-capite sarebbe sceso del 20% in trent'anni.

Presente anche Nicola Gratteri, procuratore a Catanzaro, che ha sottolineato il ruolo attivo degli imprenditori del nord nell'infiltrazione mafiosa, quando ad esempio accolgono «a braccia aperte» personaggi che offrono prestazioni e servizi a costi irrisori, come lo smaltimento dei rifiuti. «Non si può non capire che sono associazioni criminali», ha spiegato Gratteri.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In Bocconi si studia la mafia: aperta una cattedra sull'infiltrazione economica della criminalità

MilanoToday è in caricamento