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Riapertura Navigli, avviato il dibattito. 150 milioni per 2 chilometri in cinque tratte

Il primo incontro a Palazzo Marino per illustrare il progetto e le fasi del dibattito, che si concluderà a settembre

Il sindaco Giuseppe Sala ha aperto la consultazione pubblica sulla riapertura dei Navigli milanesi con un primo incontro a Palazzo Marino, lunedì 11 giugno. La cittadinanza si esprimerà sull'apertura di 2 chilometri su cinque tratte differenti: la prima, lungo via Melchiorre Gioia, sarà lunga 850 metri; la seconda è la Conca dell'Incoronata; la terza è in via Francesco Sforza (tratto Laghetto-Porta Romana, 410 metri); la quarta è in piazza Vetra (300 metri); la quinta è la Conca di Viarenna.

Il costo dell'apertura di questi 2 chilometri si aggira sui 150 milioni di euro. Il Naviglio Martesana verrebbe di fatto riconnesso alla Darsena dal punto di vista idraulico. Il percorso storico dei navigli prevede invece quasi 8 chilometri. 

Sala ha centellinato le parole, forse per non far trasparire un entusiasmo eccessivo a fronte delle intuibili perplessità che verranno sollevate da diverse persone, prima tra tutte la viabilità che verrà inevitabilmente penalizzata. "Stiamo trovando delle formule. I lavori in città creano disagio", ha spiegato il sindaco, aggiungendo di augurarsi che comunque il tutto parta entro la fine del suo mandato amministrativo.

Un'altra perplessità già emersa è che il denaro messo in campo per la riapertura dei Navigli non vada a discapito di altri progetti, magari per le periferie. "Procedere con gradualità in dieci anni è la strada giusta", ha affermato Sala, il cui obiettivo esplicito è comunque quello di diminuire le auto in circolazione e favorire una mobilità "lenta". 

Per il dibattito pubblico ci saranno altre quattro occasioni, nonché sopralluoghi e un sito web dedicato (Progetto Navigli) in cui vengono illustrati il progetto e i materiali di approfondimento. 

Aperto l'11 giugno, il dibattito si chiuderà nel mese di settembre. I cittadini potranno partecipare agli incontri pubblici, inviare richieste di chiarimento o pubblicare proposte e suggerimenti con il sito web e anche organizzare (attraverso le associazioni) incontri e momenti di discussione i cui risultati entreranno a far parte della documentazione prodotta dal dibattito pubblico.

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