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"Non voglio stare vicino a una negra": la denuncia di una giovane in treno a Milano

Il racconto della figlia della presidente del Ciai Paola Crestani: migliaia i commenti di solidarietà

Un grave episodio di razzismo è stato raccontato, su Facebook, dalla presidente del Ciai (Centro italiano aiuti all'infanzia) Paola Crestani nelle scorse ore. Il post è stato molto letto. La Crestani, socia dal 1997, venne eletta presidente per la prima volta nel 2011 ed è una mamma adottiva. 

La vicenda riguarda la figlia. E' lei stessa a raccontarla. "Domenica pomeriggio ho accompagnato mia figlia in stazione centrale a Milano e ha preso il Frecciarossa in direzione Trieste. Poco dopo mi manda questo messaggio: "Mi sono seduta al mio posto e la signora vicino a me mi fa: ma lei è in questo posto? E le faccio "Sì signora". E lei: "Posso vedere il biglietto"... gliel’ho fatto vedere e mi fa "Ah beh io non voglio stare vicino a una negra" e si è spostata... Assurdo".

La donna prosegue nel racconto. Gli altri passeggeri hanno immediatamente preso le difese della giovane: "L’ho subito chiamata e mi ha raccontato che un ragazzo che aveva assistito alla scena ha preso le sue difese dicendo alla signora di vergognarsi. Dubito che lei lo abbia fatto ma se ne e’ andata. Come dovrebbero fare tutti i razzisti: andarsene", continua.

"Perché, che ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro e’ questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti. Non solo nelle strade, negli autobus, nei treni o negli aerei ma anche nel business, nella finanza, nella moda, nelle università, nello sport. Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!", conclude.

Il post ha rapidamente raggiunto velocemente 5mila condivisioni e moltissimi sono i commenti di solidarietà che si sono susseguiti. Nato nel 1968, il Ciai è la prima associazione nata in Italia con lo scopo di occuparsi di adozione internazionale: l'ente si impegna per cercare la migliore famiglia possibile per quei bambini in reale stato di abbandono per i quali non vi siano soluzioni nel Paese d’origine. Per farlo, si assicura che la famiglia sia in possesso di adeguate risorse e di strumenti per rispondere ai suoi specifici bisogni. Con le famiglie Ciai lavora per garantire informazione, formazione, accompagnamento e sostegno al progetto adottivo.

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