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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Porta Garibaldi

Porta Garibaldi, per un anno poesie a caratteri cubitali in stazione: l'installazione

È il progetto dell'artista Fabrizio Dusi. Protagonisti i versi di Antonia Pozzi e Vittorio Sereni, esposti all'interno del passante

"Abbiamo cullato in un treno domenicale le nostre malinconie simili e diverse". Sono alcuni dei versi che per un anno orneranno le pareti del passante ferroviario nella stazione di Porta Garibaldi. È l'installazione firmata da Fabrizio Dusi, cura di Chiara Gatti. Ad essere protagonisti i versi di Antonia Pozzi e Vittorio Sereni, entrambi poeti milanesi.

Lo scopo del progetto negli intenti di Dusi è quello di dare ai passeggeri la possibilità di mettere da parte per un attimo la fretta che tradizionalmente caratterizza la vita dei milanesi, per dedicarsi alla poesia. 

Alcuni frammenti delle poesie di Antonia Pozzi e Vittorio Sereni rimarranno per circa un anno sui muri del passante di Garibaldi, dove sono stati scritti a caratteri cubitali in rosso e nero. Tra i versi scelti "Varchi con un sorriso indefinibile i confini", di Pozzi; "Solo di me distante dura un lamento di treni, d'anime che se ne vanno", di Sereni; e "Piove sul mio corpo autunnale come su un bosco tagliato", sempre di Pozzi. Il progetto, realizzato grazie a Rete ferroviaria italiana, non ha finalità commerciali di alcuni tipo e vuole stimolare la riflessione dei tanti pendolari che ogni giorno transitano per la stazione di Garibaldi.

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