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Tute bianche e "cadaveri" a terra fuori dalla regione: il flash mob contro le morti sul lavoro

Gli operai si sono ritrovati mercoledì mattina fuori dal palazzo di regione Lombardia. Foto

Un minuto di silenzio assoluto. I corpi degli operai immobili a terra, come dei cadaveri. E poi i parenti delle vittime con in mano un cartellone con l'età e la data della scomparsa del loro caro. Flash mob mercoledì mattina fuori dal palazzo della Regione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno voluto chiedere - in maniera forte - più attenzione e prevenzione per evitare altre morti bianche. 

"Fermiamo le morti sul lavoro", è lo slogan del presidio, che è iniziato verso le 9.30. "I sindacati confederali lombardi e le loro categorie scendono in piazza contro le decisioni del governo che, per tagliare il costo del lavoro, ha ridotto i premi Inail e quindi le rendite e gli indennizzi per infortuni e malattie professionali, e per denunciare che la risposta delle istituzioni lombarde è lenta e insufficiente", avevano spiegato le sigle.

Così, operai e sindacalisti si sono ritrovati in piazza e hanno anche ricordato tutti gli operai "caduti", tra cui anche Gabriele, il 25enne morto lo scorso 10 aprile proprio durante il suo turno di lavoro

Al termine del minuto di silenzio, i parenti delle vittime hanno sfilato tenendo in mano un cartellone mentre un uomo al microfono leggeva l'età del morto, il suo lavoro, il tipo di contratto e le circostanze dell'incidente che gli ha tolto la vita. 

“Le morti bianche non sono fatalità. Serve investire in formazione, salute e salubrità dei luoghi di lavoro, e nei servizi ispettivi. Basta morti sul lavoro”, l'appello del segretario regionale Cgil, Davide Viscardi. 

Flash mob contro morti sul lavoro

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