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San Siro, Milan e Inter: «Il nuovo stadio è l'unica soluzione»

Le due società presentano i progetti al consiglio comunale (a porte chiuse). Ristrutturare San Siro avrebbe troppi svantaggi e la "sagoma" dello stadio sparirebbe in ogni caso

Il 24 settembre è il giorno in cui Milan e Inter sveleranno i due progetti tra cui verrà scelto quello per il nuovo stadio di San Siro. In lizza gli studi Populous e Progetto Cmr. Le due società sono però decise ad andare avanti sulla strada del nuovo stadio, anziché ristrutturare il Meazza. E affermano che non è possibile cambiare idea. 

Secondo i vertici "rossonerazzurri", ristrutturare San Siro costerebbe quasi come realizzare da zero il nuovo impianto, ma con una serie di svantaggi: anzitutto, per tre o quattro anni Milan e Inter dovrebbero giocare fuori città. Poi il Meazza non avrebbe comunque gli standard di qualità richiesti oggi per uno stadio nuovo di zecca e all'altezza di quelli europei. Infine non si potrebbe comunque "salvare" la sagoma caratteristica del Meazza. Il terzo anello (con copertura) sarebbe in ogni caso smantellato, e il primo (molto vecchio) non potrebbe essere ristrutturato in modo accettabile. 

Video: milanesi divisi sullo stadio

Insomma, non sarebbe comunque "quel" Meazza. Mercoledì alle quattro del pomeriggio le due società incontreranno alcuni consiglieri comunali, in particolare il presidente dell'aula Lamberto Bertolé, i membri dell'ufficio di presidenza e i capigruppo, a cui si aggiungeranno i presidenti di tre commissioni comunali: sport, demanio e urbanistica. Sarà la prima volta che qualcuno vedrà i progetti in lizza per il nuovo stadio. I dirigenti dei club tenteranno di convincere i consiglieri sulla bontà dell'abbattimento e ricostruzione. Facendo leva anche sul fatto che, oggi, il quartiere attorno allo stadio è un deserto tranne quando ci sono eventi di calcio o musica. «Noi lo renderemo vivibile 365 giorni all'anno», dichiarano. 

La riunione nasce però con polemiche. Non vi prenderà parte Basilio Rizzo, capogruppo di Milano in Comune, dopo avere chiesto invano che l'incontro si svolgesse in una delle due sale con registrazione audio-video (la sala del consiglio o la sala delle commissioni) e che la registrazione venisse poi messa a disposizione almeno di tutti i consiglieri comunali. «Poiché la richiesta non è stata accettata, non parteciperò alla riiunione. Perché non deve essere messo a disposizione di tutti un confronto che ogni giorno viene proposto ai cittadini? Si sta svolgendo una negoziazione riservata? A chi fa paura la trasparenza?», ha dichiarato Rizzo.

Sala: «Mia posizione chiara, Milan e Inter sono per demolizione»

E non proprio acqua sul fuoco ha gettato il sindaco Beppe Sala, mercoledì mattina, su Facebook: «La mia posizione è chiara da sempre, per me San Siro è la storia del calcio, è un monumento di Milano e quindi da qui bisognerebbe ripartire. Grazie alle spiegazioni di Milan e Inter, è finalmente evidente a tutti che non è l'amministrazione comunale a volere rinunciare a San Siro; sono le società calcistiche che intendono costruire un nuovo stadio, più funzionale alle loro esigenze».

Il sindaco aveva tirato fuori dal cilindro la cessione del Meazza (per circa 70 milioni di euro) a Milan e Inter. Le due società si sono dette disposte, a patto che però questo non significhi un vincolo sullo stadio attuale. Insomma, i "rossonerazzurri" potrebbero anche acquistare il Meazza ma solo se saranno libere di demolirlo in ogni caso.

Municipio 7: battaglia per non demolire

Intanto, nel quartiere di San Siro, la politica "affila" le lame. Forza Italia, con il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti, è in prima linea sull'opposizione alla demolizione e ricostruzione di un "simbolo storico" della città, noto in tutto il mondo. Mercoledì, mentre Milan e Inter presentano ai consiglieri comunali i progetti per il nuovo stadio, ha convocato una assemblea in via Anselmo da Baggio (sede del Municipio) per presentare il progetto di ristrutturazione del 2016. Non è un mistero che Bestetti voglia un referendum cittadino sullo stadio.

Ma anche dal centrosinistra si levano voci a sostegno dello stadio. E, in particolare, della linea di Beppe Sala, ovvero cedere San Siro a Milan e Inter perché lo ristrutturino. «Difendiamo lo stadio in modo costruttivo, con una proposta concreta e realizzabile e non da libro dei sogni», commenta Martina Riva, consigliera di Municipio 7 della Lista Sala e dirigente di +Europa.

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