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Share'n go "chiude" a Milano: le auto gialle elettriche pronte a salutare la Madonnina

Le auto di Share'n go restano fuori dall'Ecobonus. L'azienda: "Trasferiremo la flotta dall'Italia"

Addio incentivi. Addio Milano e resto d'Italia. È sempre più buio il futuro di Share'n go, l'operatore di car sharing elettrico arrivato sotto la Madonnina nel giugno del 2015 con le sue, riconoscibilissime, auto gialle elettriche a due posti. 

Proprio quelle auto, con grande dispiacere dell'azienda, sono rimaste fuori dall'Ecobonus, il provvedimento per l'incentivazione della mobilità elettrica firmato dal governo Lega-Cinque stelle. Sono state infatti premiate tutte le categorie di veicoli elettrici ad esclusione dei quadricicli pesanti, con categoria di immatricolazione L7e.

Una decisione che, nei fatti, esclude Share'n go da ogni incentivo. "Questa esclusione - spiega l'azienda - non solo non ci permetterà  di investire per il rinnovo e l’ampliamento delle flotte italiane, ma ci costringerà a prendere decisioni dolorose e purtroppo inevitabili come quella di trasferire fuori Italia la nostra flotta".

"Un peccato - sottolineano - perché in quattro anni di attività siamo molto cresciuti e pur essendo elettrici, oggi lavoriamo allo stesso livello degli altri due competitor principali che hanno scelto la comodità delle flotte a benzina. Pur avendo sostenuto con investimenti molto significativi  la mobilità condivisa ed elettrica siamo stati penalizzati e irragionevolmente non considerati allo stesso modo degli altri attori presenti sul mercato dell’auto elettrica".

Prima di arrendersi, però, Share'n go sta provando un'ultima, disperata, risposta. La società ha infatti chiesto ai propri clienti di inviare un "messaggio di protesta" alle mail di governo o di pubblicare "un post sui social con l'hashtag #iostoconsharengo".

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