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Aria malsana a Milano, Legambiente: "Colpa di diesel e allevamenti intensivi"

L'associazione è favorevole all'Area B ma chiede misure per limitare diesel e zootecnia intensiva a livello regionale

“Bene l'Area B a Milano. Ma servono misure concrete per la limitazione dell’uso dei diesel e una politica agricola regionale che punti a ridurre l’impatto ambientale della zootecnia estensiva”. Queste le parole di Legambiente Lombardia, che in città segnala anche il superamento del limite di 35 giorni per le polveri sottili.

In assenza di precipitazioni, fa notare l'associazione, in Lombardia salgono i livelli di polveri sottili nell'aria, per cui potrebbero essere una soluzione i venti previsti nei prossimi giorni. "Per ora siamo a livelli di inquinamento molto superiori a quelli raccomandati dall’Unione Europea", annota Legambiente.

Sì all'Area B

"L’unica buona notizia viene da Milano - continua l'associazione ambientalista - che da questo fine settimana attiverà la zona B: una misura, finalmente strutturale, per avviare la road map dell’uscita dal diesel. Un’azione che purtroppo resta isolata nel panorama padano dove, anzi, le istituzioni sembrano essere ancora troppo indulgenti con il diesel".

Grazie all'uso limitato del riscaldamento, consentito dal clima mite, l'impatto inquinante delle caldaia si riduce. Ma resta elevato il ruolo di stufe a legna e di caldaie a diesel "ancora troppo diffuse a Milano", come scrive Legambiente. Tra i responsabili principali dell’aria irrespirabile emergono poi gli allevamenti intensivi di animali e gli spandimenti di liquami e fanghi nei campi.

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