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Commissione regionale Beni Culturali: «Il Meazza si può abbattere, non meritevole di tutela»

Un parere opposto a quello della Sovrintendenza milanese, secondo cui il secondo anello è una "icona dello sport": intanto i club hanno presentato altri progetti per "preservarne" la sagoma

Lo stadio Meazza può essere abbattuto perché non presenta un interesse culturale da tutelare. E', in sintesi, il parere della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia al Comune di Milano, che il 13 novembre 2019 aveva chiesto una verifica dell'interesse culturale dell'impianto sportivo, in vista del progetto del nuovo stadio. E' una posizione in un certo senso inattesa, visto che la Sovrintendenza di Milano a ottobre 2019 aveva scritto esattamente il contrario, cioè che il secondo anello del Meazza fosse una icona dello sport. 

La Commissione regionale, ora, ammette la possibilità di abbattimento totale: «Trattasi, allo stato attuale, di manufatto architettonico in cui le persistenze dello stadio originario del 1925-26 e dell'ampliamento del 1937-39 (l'intero primo anello, n.d.r.) risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento e ampliamento, realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni perché non risalenti ad oltre settanta anni». Il secondo anello venne realizzato nel 1955, ovvero 65 anni fa. 

Continua la Commissione regionale: «Le stratificazioni, gli adeguamenti e ampliamenti fanno dello stadio - come oggi percepibile nel suo insieme - un'opera connotata dagli interventi del 1953-55 oltre a quelli del 1989-90 (il terzo anello, n.d.r.), nonché delle opere successive al 2000, ovvero un'architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo».

La Sovrintendenza aveva detto: "Meazza icona dello sport"

In altri termini, il secondo anello non è abbastanza "antico" e inoltre lo stadio in quanto tale è la "summa" di interventi stratificati. La sovrintendente milanese Antonella Ranaldi era stata di un parere decisamente opposto, quando a ottobre del 2019, nel parere inviato al consiglio comunale, aveva evidenziato che sia il secondo sia il terzo anello si erano aggiunti senza opere di raccordo tra loro e con il primo anello, e aveva indicato nel secondo una vera e propria "icona dello sport", non tanto per il valore architettonico in sé, quanto in correlazione con il sentimento popolare della passione per il gioco del calcio.

Anche in base al parere della Sovrintendenza, il consiglio comunale aveva posto (tra le condizioni per il via libera al nuovo stadio) che il Meazza non venisse abbattuto completamente. Milan e Inter hanno così incaricato i due studi architettonici in lizza (Manica/Sportium e Populous) di rivedere il progetto mantenendo tra l'altro, almeno in parte, il Meazza. 

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