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Rider racconta la sua esperienza a volto coperto: "Temo ritorsioni dalle aziende"

Uno dei corrieri del cibo ha accettato di raccontare la sua storia nel corso di un convegno della Uil, ma a patto di mantenere l'anonimato

Uno dei tanti rider milanesi, i fattorini che consegnano cibo a domicilio sfrecciando per la città in bicicletta, ha raccontato la sua personale esperienza lavorativa nel corso di un convegno della Uil sulla gig economy. Massimo, che da tre anni collabora con alcune piattaforme di food delivery, è intervenuto con la sua storia a volto coperto temendo ritorsioni da parte delle aziende.

A partire dal 18 luglio i rider sono entrati nel contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporto merci e spedizioni, fatto che l'uomo a volto coperto ha definito "buona cosa", aggiungendo però che "c'è ancora molto da fare. Ad esempio eliminare il rating che è un punteggio sulla prestazione. Più cresce il rating e prima puoi accedere alla prenotazione delle ore. Questo significa che se ci si ammala il punteggio si abbassa e rischi di non avere più ore disponibili per la settimana successiva". Sempre il 18 luglio a Milano il comune ha aperto uno sportello dedicato ai corrieri del cibo, con la possibilità di ricevere gratuitamente informazioni, consulenze e corsi di formazione. Sull'iniziativa si era però pronunciata negativamente Uil, sostenendo che la creazione di un servizio diversificato rispetto a quello degli altri lavoratori fosse controproducente.

Il rider intervenuto alla conferenza di Uil ha anche voluto sottolineare che, con le giuste tutele, il suo "sarebbe un lavoro bello" e ha aggiunto che le ore di servizio "a pranzo e cena e nei week end sono quasi obbligatorie". Il lavoratore ha poi spiegato la sua scelta di mantenere l'anonimato: "Conosco bene il modo di agire delle aziende e temo ritorsioni". Ad indossare una maschera per coprire il viso, prima del suo intervento al convegno Chiamateci Fattorini, è stato anche il segretario generale Uil Milano e Lombardia, Danilo Margaritella (in foto), per esprimere solidarierà ai rider che temono ritorsioni antisindacali. 

In passato a Milano erano state molte le proteste dei corrieri del cibo per la loro totale mancanza di diritti e per le condizioni di sfruttamento in cui sono costretti a lavorare. Lo scorso maggio, poi, il malcontento era sfociato in uno sciopero della categoria, dopo che un fattorino era rimasto incastrato sotto al tram e aveva perso una gamba.

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