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Milano, dov'è finita la talpa del cantiere M4 a Solari? "Strano via vai di betoniere in zona"

La talpa doveva sbucare a Solari il 15 luglio. Colacicco: "Decine di betoniere in giro"

Un appuntamento mancato, nonostante l'annuncio ufficiale. E uno strano movimento attorno al cantiere, che ha subito attirato l'attenzione dei residenti. Piccolo giallo attorno alla futura stazione Solari della metro M4 di Milano, la nuova metropolitana blu della città meneghina. 

Le prime stranezze sono iniziate lo scorso mercoledì 15 luglio, quando alle 13.45 in punto era previsto - come da comunicato di palazzo Marino - l'arrivo della "prima delle due talpe Tbm della M4 dopo aver scavato l'ultimo pezzo di galleria della tratta centro", che doveva significare - metteva nero su bianco il comune - il completamento della "realizzazione della prima canna". In mattinata, però, "l'evento" è stato rinviato perché - evidentemente - non era ancora tutto pronto e la talpa era in ritardo. 

Tra il 17 e il 18 luglio, il mistero si è arricchito di un nuovo capitolo. A svelarlo è stata Orietta Colacicco, segretario e portavoce del "Comitato Foppa Dezza Solari" - nato proprio per "monitorare" i lavori della M4 - e coordinatore della commissione mobilità di "Piattaforma Milano", il gruppo di lavoro del centrodestra per le elezioni del 2021. 

"Nella notte fra il 17 e il 18 e sino alle 11 del mattino, decine di betoniere hanno fatto avanti e indietro - ha scritto la politica meneghina in una nota -. Le voci parlano di allagamenti in galleria, o forse di un altro cedimento di un cunicolo. Certo, lì sotto c’è l’acqua. Si sapeva bene". In realtà non ci sarebbero cedimenti o allagamenti, ma soltanto qualche piccolo problema da sistemare. Almeno stando a quanto M4 ha fatto sapere al comitato con un comunicato - citato dalla stessa Colacicco - che recita: "Nei prossimi giorni si svolgerà nei pressi della stazione Solari la formazione di due gusci di calcestruzzo necessari per isolare l'uscita delle talpe e proteggere lo scavo da eventuali venute d'acqua dalle gallerie. L'andirivieni di autobetoniere nulla ha a che vedere con la stabilità delle strutture, trattandosi di una mera operazione tecnica di isolamento transitorio tra galleria e stazione in corrispondenza del diaframma di separazione".

"Sarà forse anche così, ma è nei prossimi giorni che non funziona - ha sottolineato la portavoce del comitato -. È già avvenuto e i cittadini vanno avvisati prima, non dopo che il problema si è posto. Il fatto è che quest’opera non ha un progetto esecutivo, quindi dal 2016 si va avanti, poi quando si trova un problema si mette una pezza, vedi i molteplici episodi e quanto accaduto in Piazza Vetra a dicembre e a giugno in Via Santa Sofia con la voragine". In effetti qualche incidente di percorso si è verificato: a dicembre un condominio di piazza Vetra era stato evacuato per le oscillazioni, a giugno si è verificato un cedimento - con inevitabile voragine - sotto un palazzo di via Santa Sofia e nei mesi scorsi più residenti di Foppa - proprio accanto alla stazione Solari - hanno riscontrato crepe e squarci nelle loro abitazioni. "Così i tempi si allungano ancora - ha concluso la Colacicco - con coda di ulteriori timori di crepe, vibrazioni o peggio. Arriveremo alla fine? Certo, ma bisogna accelerare". 

Milano, voragine in via Santa Sofia (foto Vvf)

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