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Tassisti in pantaloni corti: partono le multe a Milano, "contro il decoro"

Il regolamento regionale parla chiaro: vietati bermuda, canottiere, ciabatte e tute. Vigili inflessibili

I tassisti di Milano sono tenuti a un abbigliamento «decoroso», specificato a chiare lettere nel regolamento regionale del 2014 che proibisce «canottiere, pantaloni corti, ciabatte o tute da ginnastica». Ma il caldo di questi giorni fa "sgarrare" qualcuno: e così i vigili urbani sono diventati "inflessibili" e caricano contravvenzioni sugli autisti delle auto bianche beccati a infrangere il "decoro".

La sanzione è di 110 euro a cui però si aggiunge un richiamo formale, riferisce De Vito su Repubblica, con il rischio che la commissione disciplinare imponga una sospensione temporanea della licenza, se lo stesso tassista viene sorpreso più volte.

Nell'estate del 2018 sono già una ventina le contravvenzioni di questo genere. Ironia della sorte, sono comminate dalla squadra di polizia locale Freccia Uno, che di suo, normalmente, va a caccia degli autisti che praticano abusivamente la professione. Ma i Freccia Uno, evidentemente, buttano l'occhio anche sull'abbigliamento dei regolari. E colpiscono.

Le opinioni divergono a 360 gradi, tra chi propose perfino una divisa (ma quest'idea cadde nel dimenticatoio) e chi non è d'accordo con il regolamento, e fa notare che alcune sigle sindacali non lo approvarono, come la Cgil, secondo cui si tratta più che altro di buon senso: può infatti capitare che il tassista attenda anche un'ora in un parcheggio, senza poter lasciare accesi motore e aria condizionata. 

Le multe sarebbero state comminate, in particolare, a tassisti in pantaloni corti. C'è da scommettere che potrebbe aprirsi un fronte se i vigili dovessero proseguire nella caccia ai bermuda. 

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