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Lombardia, arrivano le telecamere negli asili: "Per prevenire i maltrattamenti sui bambini"

L'annuncio di Fontana: "Sono iniziative a favore dei minori che frequentano nidi e micro nidi"

Trecentomila euro in due anni per informare le famiglie e gli insegnanti. Altri seicentomila, in altri due anni, per iniziare a dotare le strutture - solo quelle volontarie per ora - delle telecamere. 

Regione Lombardia scende in campo per aumentare la sicurezza all'interno degli asili e presenta il progetto di legge - che salvo sorprese sarà approvato giovedì - chiamato "Iniziative a favore dei minori che frequentano nidi e micro nidi" e studiato dall'assessore alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità, Silvia Piani.

Due le linee guida del provvedimento: la formazione di operatori e genitori - stanziati 150mila euro all'anno per il 2018 e il 2019 - e la creazione di impianti di videosorveglianza grazie ai 300mila euro destinati per il 2019 e il 2020 a "quanti vorranno installare, in via sperimentale e su base volontaria" le telecamere. 

"È un intervento importante - ha commentato il governatore Attilio Fontana -, che va nella direzione di prevenire. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti a molte situazioni che hanno coinvolto famiglie e strutture educative chiamate a introdurre i bambini alla vita sociale e a favorire la conciliazione tra vita e lavoro delle donne. La fatica a scoprire e a riconoscere le difficoltà dei minori e i sintomi del disagio hanno mosso il doveroso impegno di regione Lombardia a sostenere questa iniziativa che vede in prima linea anche il consiglio Regionale, che ringrazio per la preziosa collaborazione, a dimostrazione della loro grande sensibilità. Sono certo - ha concluso il presidente lombardo - che consigliere e consiglieri sapranno valorizzarla nel proseguimento dell'iter".

"I nidi e micro nidi - ha spiegato l'assessore Piani - sono luoghi vitali per la crescita e lo sviluppo dei piccoli, oltre che uno strumento di conciliazione delle esigenze familiari con l'attività lavorativa, come ha ricordato il presidente Fontana. Ci siamo mossi proprio perché le situazione di maltrattamento, ancorché isolate, siamo convinti che vadano contrastate e prevenute con adeguati provvedimenti".

"Quello che ci proponiamo - ha chiaroto l'assessore - è individuare precocemente i segnali di disagio o di maltrattamento. Ma per ottenere questo occorre favorire lo scambio di informazioni e promuovere protocolli che impegnino organismi pubblici e privati a lavorare in rete. Per questo abbiamo affidato alle Ats, che hanno già competenze specifiche, l'aspetto formativo. Ma vogliamo aiutare anche a definire e divulgare buone prassi in tema di corretta gestione delle segnalazioni di condotte inappropriate e assicurare l'assistenza ai minori vittime e alle famiglie".

Per seguire l'intervento e offrire maggiori tutele e garanzie verrà costituita una consulta regionale ad hoc, presieduta dallo stesso assessore, che avrà compiti consultivi e propositivi. Allo stesso tavolo sederanno anche il garante per l'infanzia, rappresentati di Ats, Asst e Anci, con la possibilità di allarga la partecipazione anche a rappresentanti del tribunale dei minorenni di Milano. 

"La nostra proposta, che intende mettere a disposizione sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, da installare lo ripeto su base volontaria, va nella direzione di aiutare a fare emergere qualcosa che al momento non è noto - ha concluso la 'mamma' del progetto -. Sull'uso che ci interessa e sulle finalità abbiamo dato ai sindacati dei lavoratori ampie assicurazioni". 

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