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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il forno crematorio più antico d'Italia è al Monumentale: diventerà un museo

Dismesso dal 1992, è in stato d'abbandono. La trasformazione in sala espositiva è nel piano regolatore dei cimiteri

Non tutti sanno che il Cimitero Monumentale di Milano ha, al suo interno, uno storico forno crematorio, costruito nel giro di un anno nel 1875, oggi totalmente in disuso e in abbandono. Proprio qui, nel 1876, avvenne la prima cremazione in Italia. All'epoca si trattava di una pratica esplicitamente osteggiata dalla Chiesa (che la vedeva come contraria al dogma della risurrezione dei corpi dopo il Giudizio universale), e quindi provocava acerrime polemiche. Il divieto venne tolto con il Concilio Vaticano II e, da molti anni, la cremazione è in costante crescita, tanto che il Comune di Milano, nel suo recente piano regolatore dei cimiteri approvato a dicembre del 2019, ha previsto nuovi spazi per la conservazione nonché per la dispersione delle ceneri.

Nello stesso documento si parla anche del forno del Monumentale. Ma non per riattivarlo, bensì per farne un luogo museale e di visita. Del resto sono ancora intatti gli antichi forni e le urne cinerarie dell'Ottocento. Si parla infatti di «valorizzazione degli spazi del tempio crematorio del Monumentale, oggi dismesso, da dedicare a sala espositiva con valenza museale». Non è l'unico sforzo in tale direzione dedicato al Monumentale, giacché in generale si parla anche di destinare «alcuni spazi a sede di ricerca storico-archivistica, con sale espositive, accanto ai laboratori di restauro già presenti, al fine di promuovere il Monumentale come luogo di ricerca e divulgazione culturale per l'intera città».

Monumentale: la prima cremazione in Italia

Il Comune cerca quindi di aumentare l'attrattività turistico-culturale del Monumentale, che intanto "macina" record con 100 mila visitatori nel 2019, anno in cui è stato anche utilizzato come set cinematografico per ben tre pellicole. E si fa un accenno esplicito al luogo in cui per la prima volta in Italia fu sperimentata la cremazione. Il primo ad essere cremato, due anni dopo la morte, fu l'industriale e commerciante tessile Alberto Keller, di fede evangelica, che aveva finanziato l'edificazione del tempio crematorio (nella punta nord del cimitero) e che era morto nel 1874. Il rito fu autorizzato con un provvedimento speciale del ministro dell'Interno Giovanni Nicotera, esponente del governo De Pretis. 

Ora il tempio, progettato dal Maciachini, nelle intenzioni di Palazzo Marino dovrebbe "rinascere", seppure soltanto come sala espositiva e non con l'antica funzione, che non possiede più dal 1992. 

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