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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lombardia, tre vaccini su dieci superano il 95% di copertura

La spinta del decreto sull'obbligatorietà di vaccinarsi per l'iscrizione a scuola

La Lombardia è sopra la media nazionale per le vaccinazioni ma, per tre sui dieci resi obbligatori per l'ammissione a scuola nel 2017, non è ancora stata raggiunta la copertura del 95% considerata "di sicurezza" per la cosiddetta "immunità di gregge", che rende cioè impossibile alla malattia di circolare e infettare la parte residua non vaccinata di popolazione.

Sono i dati del rapporto di Polis Lombardia. Il decreto legge dell'ex ministro della salute Beatrice Lorenzin ha in ogni caso aumentato la copertura vaccinale. Superano il 95% i vaccini contro il tetano, la pertosse e la difterite. Di poco sotto la soglia il vaccino contro la poliomelite. Sopra il 94% i vaccini contro l'epatite B e l'haemophilus influenzae. Sopra il 93% rosolia, parotite e morbillo. 

Il rapporto di Polis Lombardia sarà utile non soltanto a "fotografare" la situazione dei vaccini, ma anche a far emergere le criticità sulla somministrazione e la campagna d'informazione. Tra le altre cose, dal 2015 al 2016 c'era stato il passaggio dell'erogazione dalle ex Asl, ora Ats, agli ospedali. Ma - riferisce il Corriere - nel rapporto si parla esplicitamente anche di "pressioni" dei movimenti antivaccini (cosiddetti "No vax") che in qualche modo influiscono presso l'opinione pubblica sulla percezione dell'importanza di vaccinarsi. 

La Regione Lombardia, con l'ex governatore Roberto Maroni e l'assessore al welfare (riconfermato) Giulio Gallera, prima del varo del decreto Lorenzin a luglio 2017, si erano detti contrari all'imposizione dei vaccini per potersi iscrivere a scuola, ma poi (ovviamente) avevano lavorato per l'applicazione fino in fondo della legge nazionale. Non senza qualche frizione con il governo, ad esempio estendendo i tempi per mettersi in regola senza vedere esclusi i figli dalla frequenza scolastica.

Ora Gallera conferma che la situazione in Lombardia è migliorata sia per le politiche regionali "sia - dichiara - per il decreto sull'obbligatorietà, che ha dato una spinta importante". Una delle più recenti dichiarazioni del neo ministro dell'interno Matteo Salvini riguarda proprio i vaccini. Il leader della Lega ha affermato di avere vaccinato i suoi figli ma di non condividere l'obbligatorietà per l'iscrizione a scuola, scatenando anche diverse polemiche. Diverso ora il parere di Gallera: "Prima di smontarlo bisogna pensarci bene", dice del decreto Lorenzin.

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